Valentina Corti è una giovanissima attrice italiana in ascesa. E siccome i giovani sono la speranza per il futuro, abbiamo insistito per conoscerla e per capire se anche lei avesse un cuore “green”.
Questa l’intervista di Daily Green a Valentina Corti.
Mi incuriosisce sempre molto sapere da che parte si inizia a fare il lavoro di attore: immagino che ci voglia una gran tenacia per desiderare di raggiungere un obbiettivo così ambizioso e non riesco mai a coniugare la giovane età con una carriera già ben strutturata come quella di Valentina Corti …quindi per iniziare le chiedo solo come mai ha scelto la carriera di attrice.
“A dire il vero è stato un caso: avevo 16 anni e frequentavo il liceo, ma volevo fare qualcosa in più, come tutti i ragazzi: un lavoro che mi facesse sentire indipendente. Mia madre insistette per mandare delle mie foto ad un’agenzia e funzionò; così iniziai a fare pubblicità, finchè il mio agente mi chiese se volessi provare a fare cinema e come una goccia cinese alla fine ebbe la meglio. Io non ero affatto convinta: avevo altri programmi, ero timida, avevo difficoltà ad aprirmi e poi volevo studiare economia.
Per fartela breve, subito dopo la maturità, ottenni un ruolo, un piccolo ruolo, in un film. Con il regista, Gianni Lepre, mi sentii subito a mio agio. Quel lavoro per me fu un’esperienza illuminante. Pensai sinceramente che fare l’attrice sarebbe potuta diventare la mia strada. Poi vennero altre esperienze e iniziai a studiare teatro: voglio fare le cose sul serio per essere all’altezza!”
Quindi sei determinata! Da grande farai l’attrice!
“E’ un lavoro appassionante e mi dà la possibilità di studiare, di approfondire: per “Trilussa”, ad esempio ho dovuto studiare canto e danza. Ma se devo essere sincera non escludo che in futuro io possa occuparmi di altro, a patto che questo “altro” sia altrettanto stimolante.”
A questo punto della conversazione mi accorgo che non so proprio come affrontare l’argomento “ecologia” e allora non uso mezzi termini:
Ma tu sai cos’è la “green economy”?
Per un istante penso che forse la domanda potrebbe essere poco interessante se non fuori luogo. Ma Valentina non fa una piega, sorride e risponde così:
“Bhè… la green economy è l’unica valida alternativa alla nostra economia attuale, si oppone allo sfruttamento delle risorse, promuove l’utilizzo di energie alternative, incoraggia la ricerca, promuove l’apertura al commercio a km “0”, il riciclo, il riuso…”
Che dire? Io non l’avrei saputo spiegare meglio.
Continua…
“Non so se in Italia funzionerà mai…. È incredibile ma persino gli Stati Uniti, il paese dove si consuma di più, sta guardando in quella direzione e sta sostenendo questa visione delle cose.
Qui da noi la politica non se ne è mai occupata e chissà se mai lo farà. Manca la comunicazione, non c’è organizzazione e nemmeno l’ombra di una certa volontà di affrontare le cose; le persone pensano di non poter essere d’aiuto. Il cambiamento reale avviene solo attraverso processi lenti, è difficile a radicarsi e così, solo di fronte alle grandi catastrofi ci mettiamo in moto per fare qualcosa, ma poi ce ne dimentichiamo in fretta…”
La questione si fa seria… vuoi vedere che Valentina ne sa anche più di me? Opto per un po’ di leggerezza e le chiedo se e che cosa fa lei personalmente per potersi definire “green”.
Ridendo ci racconta che… “A casa mi chiamano “la fattucchiera” perché mi piace un sacco preparare da sola le creme di bellezza! Ultimamente mi sono fatta un tonico fantastico a base di thè verde… poi ho un po’ la mania dell’acqua: mi da molto fastidio quando qualcuno lascia scorrere l’acqua del rubinetto senza controllo!
Purtroppo però non posso proprio rinunciare all’automobile: abito in una zona mal collegata con il resto della città e mal servita dai mezzi pubblici. Roma è una città assolutamente folle e se non hai la macchina non vai da nessuna parte.”
Ultimamente per fortuna, mi capita spesso di incontrare giovani artisti pieni di energia che iniziano a vedere le cose da un nuovo punto di vista e Valentina è sicuramente una di loro.
Per concludere le chiedo solo di mandare un messaggio alla sua generazione:
Ci pensa su un attimo.
“Ai giovani di oggi che domani siederanno nella stanza dei bottoni: per favore, non dimenticatevi l’ecologia e non sottovalutate mai il problema dello sfruttamento del pianeta.”