“I grandi giallisti raccontano il tempo in cui sono ambientate le storie di cui ci parlano, il momento storico del Paese. Devo dire che in questo senso le costanti di queste storie sono i personaggi che si confrontano con l’atmosfera che stiamo vivendo. Forse è anche questo il motivo di tanto successo”. E’ Luca Zingaretti a parlare e spiegare il successo del suo Commissario Montalbano.
Su Rai1 continuano le avventure del Commissario più noto della televisione. Luca Zingaretti e la sua “squadra” non ci abbandonano.
La Sicilia di Camilleri, una Sicilia arcaica
Dopo i nuovi episodi “Il sorriso di Angelica”, “Il gioco degli specchi”, “Una voce di notte” e “Una lama di luce”, tratti dagli omonimi romanzi di Andrea Camilleri e sempre per la regia di Alberto Sironi, proseguiranno le avventure del poliziotto più amato della tivù.
Il Commissario Salvo continua a risolvere gli intricati misteri della sua amata Vigàta, la città creata dal prolifico scrittore che ha le immagini e le splendide cornici della provincia di Ragusa.
La Sicilia di Camilleri è una Sicilia arcaica ma nello stesso tempo modernissima. Nel racconto filmico se ne possono percepire i sapori, i colori ed i profumi.
Le precedenti puntate hanno confermato l’ormai indiscusso successo della fiction che, dal 1999 ad oggi, è diventata un vero e proprio caso televisivo.
Una produzione Rai Fiction – Palomar con la regia di Alberto Sironi. Nel cast anche Cesare Bocci nei panni del fido Mimì Augello, Peppino Mazzotta in quelli di Fazio e, Angelo Russo, il mitico Catarella, che una ne pensa e cento ne fa. La fiction in questi tredici anni ha ottenuto una media di oltre sei milioni di telespettatori.
Luca Zingaretti, il commissario Montalbano, un personaggio di culto
Solo il primo episodio, Il ladro di merendine, ne fece più di nove. E tutti i dati di ascolto continuano a premiarla.
Il personaggio, nato dalla penna di Camilleri, è diventato un fenomeno di culto e non solo nel nostro Paese. Il commissario siciliano viene considerato l’ambasciatore della fiction italiana all’estero.
Ha creato curiosità e interesse in Europa per la sua originalità, per lo spessore dei suoi personaggi e per il suo particolare radicamento in una realtà molto italiana.
Il Commissario Montalbano viene trasmesso in oltre dieci paesi, tra cui gli Stati Uniti.
Un prodotto di primissima qualità, dalla regia alla scenografia, alla scrittura con la sceneggiatura di Francesco Bruni e della sua squadra. Un cast eccezionale, dove anche i piccoli ruoli hanno un forte carattere. Sono tanti gli ingredienti che rendono questa serie un piccolo gioiello adatto ad ogni tipo di pubblico. Il commissario Montalbano è come i personaggi pirandelliani, una volta nati reclamano la propria esistenza, così viene definito dai creatori della fiction. E’ un personaggio di cui sentiamo il bisogno, un personaggio eroico, generoso con un’attenzione particolare per i più deboli ma anche un personaggio di cui conosciamo ormai tutti i difetti.
Un verso successo internazionale
Non manca chi cerca di capire il vero motivo di tanto successo anche all’estero.
Insomma come ci vede chi non è italiano?
“All’estero – continua Luca Zingaretti – l’Italia viene percepita ancora come un posto bellissimo, sinonimo di arte e di cultura, nonostante tutto, nonostante la crisi che stiamo vivendo. All’estero siamo visti come Paese ricco di arte, eleganza e ingegno. Un Paese dove, è vero, scontiamo tante arretratezze ma abbiamo anche tante cose positive. E in fondo cosa raccontano i nostri film? Dei posti meravigliosi ma soprattutto raccontano un posto dove ancora ci sorprendiamo, dove la vita va ancora ad una certa velocità, una lenta velocità. E questo mi sembra già una cosa molto seducente. E poi raccontano delle cose universali: il Commissario Montalbano è un uomo che se ne frega di tutta una serie di cose che invece rappresentano il novanta per cento di quella che è la nostra esistenza nella società moderna. E cioè, rincorrere delle cose senza interrogarci se queste cose per cui stiamo spendendo la nostra vita, ci rendono veramente felici. Chi di noi sarebbe disposto a sacrificare la propria carriera pur di rimanere a casa propria davanti al mare e poi essere considerato uno sfigato dai propri colleghi? E’ una cosa banale, ma nemmeno tanto. Chi ha la forza di dire voglio i miei uomini, il mio commissariato, Adelina che mi prepara i miei piatti preferiti. Montalbano è uno sfigato e viene preso in giro perché non ha la macchina in grado di camminare, perché c’ha Catarella che una ne fa una più del diavolo. Perché lavora in un posto che anche dalla Polizia viene considerato un luogo dove mandare le persone inadempienti. Eppure lui sta là ed è felice e se ne frega di tutto quanto…”.
Sarà per questo che il Commissario Montalbano ci seduce ogni volta? Forse è proprio questa la sua grandezza ed è lì che sta il suo coraggio, non nell’affrontare ogni volta temerari nemici, ma nell’affrontare ogni giorno ogni piccola cosa, con l’entusiasmo e la gioia di sempre. Forse è questo e molto altro ancora che rende il Commissario Montalbano un appuntamento da non perdere. E per i veri appassionati delle storie del mitico commissario, da leggere assolutamente, l’episodio della Walt Disney dove, “Topalbano sono”, Montalbano recita nel fumetto insieme al topolino più famoso di tutti i tempi: Topolino, arrivato in Sicilia con la sua fidanzata Minnie. Topalbano dovrà aiutare Topolino a ritrovare la sua Minnie rapita durante una visita tra i monumenti e gli incantevoli paesaggi della Sicilia. Il poliziotto e il detective, Topolino e Salvo Topalbano vivono a Vigatta, dove Topolino imparerà anche il vigattese e ad apprezzare la pasta con le sarde. L’ambientazione è fra la Valle dei Templi e Punta Secca. Accanto ai due personaggi i fidati collaboratori di sempre: Giuseppe Strazio, Quaquarella, e Ninì Cardillo. Testi di Francesco Artibani, disegni di Giorgio Cavazzano con i colori di Mirka Andolfo.