Il 28 aprile 1910 nasce a Detroit, nel Michigan, il chitarrista Everett Barksdale, considerato uno dei protagonisti del jazz dell’età di mezzo.

Tra grandi e piccole orchestre

Le prime esperienze di musicista di Everett Barksdale risalgono alla fine degli anni Venti, quando suona la chitarra e, all’occorrenza il sax contralto e il contrabbasso, per accompagnare le alunne di piccole scuole private di danza di Detroit. Trasferitosi a Chicago, viene assunto nell’orchestra di Erskine Tate. Passa poi nel gruppo di Eddie South, col quale rimane per la maggior parte degli anni Trenta. All’inizio degli anni Quaranta, entra nell’orchestra di Benny Carter e poi suona con Herman Chittison incidendo parecchi dischi. Suona anche con Leon Abbey e con varie orchestre radiofoniche di varietà.

Con Art Tatum

La sua fama resta però legata soprattutto al periodo tra il 1949 e il 1956 trascorso nel trio di Art Tatum. Una delle sue migliori incisioni, Just one of those things è appunto con Tatum. Barksdale suona anche per qualche tempo con il gruppo vocale degli Inkspots, prima di dedicarsi esclusivamente al lavoro per la radio, la televisione e gli studi di registrazione. Chitarrista versatile, ha all’attivo anche dischi con Sidney Bechet, Chris Connor, Al Hirt, Lena Horne, Sammy Davis jr. e altri. Formatosi alla scuola dei musicisti di New Orleans, ha elaborato uno stile semplice adatto ai piccoli gruppi. Barksdale si ritira dalle esibizioni attive negli anni Settanta e si trasferisce in California. Muore a Inglewood, in California, il 29 gennaio 1986.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".