Il 25 marzo 1979 muore sul Lago di Costanza il batterista Franco Manzecchi, uno dei batteristi più eleganti della scena jazz europea.

Gli inizi alla tromba

Nato a Ravenna il 10 settembre 1931 in una famiglia di musicisti, inizialmente studia la tromba. La passione per la batteria lo coglie in un secondo momento. Precoce e determinato debutta a diciassette anni e suona in varie orchestre da ballo. Fino al 1955 suona quasi esclusivamente in formazioni da ballo e di musica leggera. Successivamente emigra in Svizzera, poi in Austria, dove suona con Fatty George e Karl Drewo, e in Francia dove arriva nel 1957. Affascinato dal jazz suona nei club parigini con musicisti francesi e statunitensi. In particolare suona al Tabou con Tony Scott e Allen Eager, al Caméléon con Guy Lafitte, Michel Hausser e Michel Roques, al Blue Note con Bud Powell, al Chat qui pêche con Lou Bennet.

Problemi di cuore

La sua carriera viene ripetutamente interrotta dai problemi di salute. Franco Manzecchi, infatti, è affetto da una grave malattia cardiaca. Dopo un intervento al cuore nel 1976 abbandona parzialmente la musica e si ritira sul Lago di Costanza, in Germania, con la moglie tedesca e il figlio Patrick divenuto poi anche lui un batterista jazz. La morte lo sorprende dopo aver annunciato un suo possibile ritorno in scena. È famoso soprattutto per aver lavorato e registrato con Chet Baker, Eric Dolphy, Larry Young, Clark Terry, Bill Coleman, Lou Bennett, Mal Waldron e altri.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".