Il 18 marzo 1893 nasce a Portland, nell’Oregon, il direttore d’orchestra George Olsen, un personaggio emblematico del jazz orchestrale degli inizi del Novecento.

La musica, una passione

Quando frequenta la Michigan University George Olsen dà vita a un’orchestra studentesca di buon successo. In seguito alla morte del padre, però, deve tornare nell’Oregon per gestire l’impresa di trasporti familiare. Poco tempo dopo, nel 1918, inizia a suonare la batteria nelle orchestre da ballo di Portland. Catturato di nuovo dalla passione per la musica, abbandona ogni altra attività e vi si dedica a essa a tempo pieno formando un’orchestra che in breve tempo, insieme con quelle di Paul Whiteman e di Art Hickman, diventa una delle più popolari degli Stati Uniti.

Il successo e il declino

Con la sua orchestra Olsen incide numerosi dischi per la Victor e la Columbia dal 1923 al 1934. Nella seconda metà degli anni Venti suona nei migliori locali di New York. Poi, intorno al 1930, si trasferisce sulla Costa Occidentale, dove la sua formazione continua a mietere successi. Sposa in quegli anni la cantante della sua orchestra, Ethel Shutta. Nel 1936 rileva la popolare orchestra di Orville Knapp, perito in un incidente aereo, ma la sua stella è ormai in declino. Incapace di rinnovare i successi del passato, continua tuttavia a dirigere una sua formazione fino agli anni Quaranta. Il suo stile però è considerato antiquato, e lui non è capace di rinnovarsi. Nel 1958 si ritira e apre un ristorante a Paramus, nel New Jersey, città dove muore il 18 marzo 1971.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".