Il 2 marzo 1909 nasce a New Orleans, in Louisiana, il banjoista e bassista Narvin Kimball, una figura iconica del jazz di New Orleans.

Il successo di un figlio d’arte

Figlio d’arte, suo padre è il contrabbassista Henry Kimball, inizia la sua carriera musicale negli anni Venti suonando sui battelli a vapore che solcava il fiume Mississippi. Diventa popolare verso la fine degli anni Venti con la Original Tuxedo Orchestra di Oscar Celestin, subentrando a John Marrero, e con questa formazione, che comprende elementi di tutto rilievo come Guy Kelly, Earl Pierson, Sid Carriere, Jeanette Salvant, Simon Marrero, Abby Foster, suona nei più rinomati cabaret della città prendendo anche parte nel dicembre del 1928 all’ultima seduta di incisione registrata da Celestin per la Columbia.

La ripresa e il ritorno

Nel dopoguerra Kimball riprende a esibirsi in vari locali di Bourbon Street, ivi compreso il Paddock, a fianco di Octave Crosby, Oscar Celestin, Alvin Alcorn, Lee Collins, Thomas Jefferson, ecc. Negli anni Sessanta, con la rinascita dell’interesse per il jazz tradizionale, torna a suonare il banjo professionalmente in locali del Quartiere Francese come il Preservation Hall e il Dixieland Hall dove guidava anche una band con il suo nome. Muore il 17 marzo 2006, lasciando un’impronta indelebile nella storia della musica.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".