Home C'era una volta Eddie Taylor il bluesman chiamato “Playboy”

Eddie Taylor il bluesman chiamato “Playboy”

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Il 29 gennaio 1923 a Benoit, nel Mississippi, nasce Eddie “Playboy” Taylor, uno dei protagonisti del successo discografico del blues.

Un camionista con la passione della musica

È ancora un ragazzo quando, intorno al 1931conosce nella regione di Leland, nel Mississippi, il mitico trio di Charley Patton, Robert Johnson e Son House. Nel 1937 diventa amico di Jimmy Reed e negli anni Quaranta inizia a suonare la chitarra lungo le strade nella regione del Delta. Nel 1943 è a Memphis dove lavora come camionista e dove conosce artisti locali come Little Buddy Doyle e Willie Tango. Adotta la chitarra elettrica nel 1947 e due anni dopo è a Chicago, dove le sue doti di valente chitarrista ritmico lo portano presto alla corte di Muddy Waters, Elmore James, Snooky Pryor e del vecchio amico Jimmy Reed. È con lui che registra i suoi primi dischi nel 1953.

Intensa attività dal vivo

Tra il 1955 e il 1957 l’attività di musicista dal vivo di Eddy “Playboy” Taylor è particolarmente intensa nelle taverne del South Side chicagoano. Nello stesso periodo la Vee Jay gli offre la possibilità di registrare i suoi primi dischi. Big Town Playboy è il suo primo, vero, grande successo discografico. Negli anni 1960 suona con Little Johnnie Jones, Boyd Atkins, Elmore James, Floyd Jones, Homesick James e rafforza il legame con Ree in numerose esibizioni nel Sud e nella West Coast. Il suo stile è vicino a quello di Albert King con una grande agilità nelle dita della mano destra. Come cantante si ispira alla tradizione rurale del Mississippi. Muore il 25 dicembre 1985.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".