Home C'era una volta Tomasz Szukalski, il sassofono più amato del jazz polacco

Tomasz Szukalski, il sassofono più amato del jazz polacco

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L’8 gennaio 1948 nasce a Varsavia il sassofonista Tomasz Szukalski, uno dei protagonisti della scena jazz polacca.

Figlio d’arte

Cresciuto in una famiglia di musicisti, inizia a suonare il pianoforte all’età di cinque anni, sotto la guida della madre. Nel 1968 si diploma in clarinetto presso il conservatorio di Varsavia. Dopo essersi esibito in vari gruppi di jazz tradizionale viene successivamente chiamato a suonare con alcuni fra i più famosi jazzisti polacchi. Nel 1970 riceve il premio quale miglior solista al festival Jazz on Odra, per poi unirsi stabilmente al quartetto di Zbigniew Namyslowski. Negli anni che vanno dal 1972 al 1976 si aggrega al quartetto Stanko-Vesala. Nel 1979 entra a far parte della formazione del Quartet fino allo scioglimento di quest’ultima che avviene nel 1981.

Gli Apostolis Anthimos

Negli anni Novanta del Novecento Szukalski si esibisce in varie formazioni, registra come turnista e ospite speciale e inizia una duratura collaborazione con il giovane pianista Artur Dutkiewicz. All’inizio del secondo millennio si esibisce con Artur Dutkiewicz, Wojciech Karolak, Alain Brunet. Tadeusz Nalepa, Piotr Wojtasik, Wojciech Majewski, Tomasz Stańko, Palle Danielsson, Janusz Skowron, Karin Krog e Antti Hytti. Nel 2007 e nel 2008 Szukalski con il giovane batterista polacco Krzysztof Dziedzic e il bassista norvegese Arild Andersen danno vita a un gruppo che chiamano Apostolis Anthimos. Szukalski muore il 2 agosto 2021.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".