Home C'era una volta Gilius Van Bergeijk, tra lirismo e ironia

Gilius Van Bergeijk, tra lirismo e ironia

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Il 7 novembre 1946 nasce a Rotterdam, in Olanda, il compositore e polistrumentista Gilius Van Bergeijk.

Gli studi privati

Tra gli strumenti che Gilius suona nella sua lunga carriera ci sono l’oboe, il sassofono alto, il soprano e il pianoforte. I genitori favoriscono la sua passione per la musica tanto che dal 1954 al 1966 studia musica privatamente. Nel 1966 si iscrive al conservatorio dell’Aia, dove studia sotto la guida di Kees van Baren, G. Reijns, D. Raaymakers. Nel 1972 si diploma, ottenendo anche un premio in composizione.

Una vena ironica

Prima ancora di conseguire il diploma ha già iniziato a interessarsi alla musica improvvisata e dal 1966 al 1967 collabora con Willem Breuker, con il quale incide anche diversi dischi. Nel 1975 entra a far parte del gruppo di Herman de Wit, e l’anno dopo collabora con lo ICP Tentet (con cui incide l’album Tetterettet, al quale contribuisce con due splendide composizioni, testimonianze della sua vena lirica e fortemente ironica: Valse Trouvée Sous Une Pierre e Ludwig’s Blue Note. Nella sua lunga carriera collabora anche con la Haags Aktueel Jazzorkest.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".