Home C'era una volta Chico O’Farrill e il latin cuban jazz

Chico O’Farrill e il latin cuban jazz

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Il 28 ottobre 1921 nasce a L’Avana, in Cuba, il compositore e arrangiatore Arturo O’Farrill, più conosciuto come Chico.

Un po’ irlandese e un po’ tedesco

Di padre irlandese e madre tedesca, cresce a Cuba dove studia sotto la guida di Felix Guerrero. Studia legge per un anno poi, nel 1936, si trasferisce negli Stati Uniti, dove rimane fino al 1940, per studiare a Gainesville in Georgia. Ritorna quindi a Cuba dove suona con Armando Romeu al Tropicana e con altre orchestre cubane fino al 1948. Già dal 1946 però inizia l’attività di arrangiatore per orchestre tipiche cubane. Nel 1948 a New York studia con Bernard Wagamen, Stephan Wolpe e Hall Overton. In quel periodo il clarinettista svedese Stan Hasselgard, di passaggio negli Stati Uniti, lo presenta a Benny Goodman che gli commissiona alcuni arrangiamenti per una seduta discografica da effettuarsi per la Capitol. Il suo nome diventa così sempre più famoso tra le orchestre. Successivamente scrive arrangiamenti per Machito, Miguelito Valdes, Stan Kenton e Dizzy Gillespie.

Uno dei grandi innovatori

Nel 1953 forma una propria orchestra che si esibisce con successo al Birdland e in altri locali di jazz. Alla fine degli anni Cinquanta si trasferisce in Messico dove scrive un lavoro sinfonico per l’Orchestra Filarmonica dell’Avana. Nel 1962 e 1963 dà alcuni concerti a Città del Messico, si esibisce alla televisione messicana e nel 1963 presenta, sempre a Città del Messico, il suo Wind Quintet. Nell’aprile del 1965 torna negli Stati Uniti, a Las Vegas, e successivamente a New York dove scrive una serie di arrangiamenti per Count Basie. Successivamente scrive per l’orchestra Glenn Miller diretta da Buddy de Franco, per Cal Tjader e una lunga composizione che Clark Terry presenta a Montreux nel 1970. Nel 1973 scrive ancora per Stan Kenton, per Candido e, nel 1974, per Frank Wess e Gato Barbieri. Nello stesso anno dirige un concerto all’Avery Fisher Hall, di New York con l’orchestra di Machito e Joe Newman. L’anno successivo dirige il suo nuovo lavoro Oro, Incienso y Mirra con Dizzy Gillespie e Machito alla Cattedrale di San Patrizio a New York. Considerato uno dei maggiori innovatori capaci di fondere il calore e l’energia dei ritmi cubani con le armonie sofisticate del jazz muore a New York il 27 giugno 2001.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".