Home C'era una volta Hal Singer, il sassofonista che lasciò gli USA per andarsene in Francia

Hal Singer, il sassofonista che lasciò gli USA per andarsene in Francia

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L’8 ottobre 1919 nasce a Tulsa, in Oklahoma, il sassofonista Harold Singer, più conosciuto come Hal Singer.

Gli inizi al violino

Figlio d’arte, suo padre è un chitarrista, il giovane Harold a otto anni inizia lo studio del violino. Successivamente, durante gli anni della high school, studia anche sassofono e clarinetto. Nel 1937 si laurea in scienze agrarie all’Hampton Institute della Virginia, ma l’agricoltura non è il suo orizzonte. Già prima di laurearsi suona occasionalmente a Oklahoma City con il trombettista James Simpson in una orchestra diretta dal fratello del chitarrista Charlie Christian, Edward. Nel 1938 diventa professionista e viene scritturato da Ernie Fields. Successivamente suona con i Lloyd Hunter’s Serenaders e con l’orchestra di Nat Towles.

La scelta dell’Europa

Alla fine del 1939 viene ingaggiato da Tommy Douglas e nel 1941 suona con Jay McShann. Successivamente suona con Hot Lips Page nel 1943, Jay McShann e nella grande orchestra di Roy Eldridge nel 1944, Earl Bostic e Don Byas nel 1945, Red Allen nel 1946, Sidney Catlett nel 1947, Lucky Millinder e Duke Ellington nel 1948. Nel 1948 inizia anche a incidere sotto suo nome e sulla scia di un suo successo discografico, Cornbread, inciso per Savoy con Milton Larkins alla tromba, Wynton Kelly al piano, Franklin Skeete al contrabbasso e Bobby Donaldson alla batteria, forma un suo gruppo che dirige fino al 1958. Dopo due anni passati a suonare al Metropole Café di New York nel 1960 forma un nuovo gruppo ma nel 1965 decide di trasferirsi in Francia dove risiede e dove per anni svolge la sua attività pur suonando anche in molte altre nazioni europee. Muore il 18 agosto 2020 a Chatou, in quella Francia che è ormai divenuta la sua nuova patria.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".