Home C'era una volta Takehiro Honda, il grande pianista jazz giapponese

Takehiro Honda, il grande pianista jazz giapponese

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Il 21 agosto 1945 a Miyako, nella Prefettura di Iwate in Giappone, nasce il pianista Takehiro Honda, uno dei grandi strumentisti jazz giapponesi.

A cinque anni i primi passi

Takehiro Honda inizia a suonare il pianoforte all’età di cinque anni e studia al Kunitachi College of Music dove ha anche occasione di suonare in un quartetto con Kazunori Takeda. Dopo essersi esibito con una serie di piccoli combo, forma un proprio trio nel 1969 con il quale pubblica anche alcuni dischi a suo nome.

Native Son

Nel 1971 inizia a suonare con la formazione di Terumasa Hino. Si esibisce per la prima volta con Sadao Watanabe nel 1973 e poi forma la band jazz-fusion Native Son con Kosuke Mine. Dal gennaio 1976, pur continuando a suonare nel suo trio, si esibito molto spesso con il quartetto di Sadao Watanabe. Tra i musicisti con i quali suona figurano anche Hiroshi Fukumura , Motohiko Hino , Shigeharu Mukai, Ron Carter , Tony Williams , Eddie Gómez ed Eliot Zigmund. Muore il 12 gennaio 2006.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".