Home C'era una volta Nat Towles, un basso per il jazz delle origini

Nat Towles, un basso per il jazz delle origini

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Il 10 agosto 1905 nasce a New Orleans, in Louisiana, il contrabbassista e direttore d’orchestra Nat Towles

Figlio d’arte

Figlio del contrabbassista Phil “Charlie” Towles, si appassiona alla musica attraverso lo studio della chitarra e del violino per passare, poi, al contrabbasso sotto la guida del padre. Inizia a suonare professionalmente con la Melody Jazz Band di Gus Metcalf e in seguito suona saltuariamente con Buddy Petit, Henry “Red” Allen, Jack Carey e la Original Tuxedo Orchestra. Forma poi un suo gruppo, i Creole Harmony Kings, con il quale si esibisce in Oklahoma, Texas e Nuovo Messico dal 1923 al 1927, non senza aver anche suonato brevemente, nel 1925 circa, con Fate Marable. Nel 1929 lascia New Orleans con ì Seven Black Aces del banjoista Thomas Benton, ma fra il 1930 e il 1933 dirige una sua formazione a Jackson, nel Mississippi.

Tra formazioni proprie e collaborazioni

Nel 1934 suona in un’orchestra diretta dalla pianista Ethel Mays e successivamente a Dallas dirige un suo nuovo gruppo. Nel 1935 si esibisce con la Wiley College Students’ Band ad Austin, poi dirige una orchestra a a suo nome che ottiene un lungo contratto con il Dreamland Ballroom di Omaha nel Nebraska. Per tutti gli anni Trenta e Quaranta continua regolarmente a esibirsi in varie città. Nel 1943 suona a New York e nel dicembre dello stesso anno è scritturato al Teatro Apollo. Negli anni Quaranta e fino al 1959, anno in cui si stabilisce in California, suona regolarmente nella zona di New York. In California apre un suo locale. Muore per un attacco cardiaco a Berkeley, in California, nel mese di gennaio del 1963.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".