Home C'era una volta Lucky Millinder, un musicista di grande intuito

Lucky Millinder, un musicista di grande intuito

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L’8 agosto 1910 ad Anniston, in Alabama, nasce il direttore d’orchestra e cantante Lucky Millinder, registrato all’anagrafe con il nome di Lucius Millinder.

Da Maestro di cerimonia a leader

Millinder passa gli anni dell’adolescenza a Chicago frequentando la Phillips High School. Durante gli anni Venti lavora come maestro di cerimonia in varie sale da ballo e club della città e nel 1931 forma la sua prima orchestra. Nella primavera del 1932 dirige l’orchestra di Doc Crawford all’Harlem Uproar House di New York. Nel 1933 forma una nuova orchestra e parte per l’Europa. Nell’ottobre dello stesso anno torna negli Stati Uniti dove, l’anno seguente, dirige la Mill Blue Rhythm Band.  In seguito la formazione cambia nome e diviene Lucky Millinder With Mills Blue Rhythm Band. L’orchestra si scioglie definitivamente nel 1938 e Millinder passa a dirigere la formazione di Bill Doggett fino al 1939. Nel settembre del 1940 riforma un’orchestra scegliendo solisti di gran pregio, come Buster Bailey, Red Allen, Charlie Shavers, Harry “Sweets” Edison, J.C. Higginbotham, Wilbur De Paris, Joe Garland, Tab Smith, Edgar Hayes, Billy Kyle e John Kirby.

La scelta dei musicisti

Musicista di grande intuito, Lucky dimostra di essere al passo con i tempi, nel 1942, quando accoglie nella sua orchestra Dizzy Gillespie che non è ancora famoso e che, soprattutto, è un musicista di carattere assai difficile e insofferente di ogni forma di disciplina. Dizzy dura poco in questa orchestra, ma ha il tempo per partecipare a una seduta di incisione. L’orchestra di Millinder continua a lavorare fino al 1952 con la formazione che schiera musicisti di valore quali Joe Guy, Freddie Webster, Sandy Williams, Henderson Chambers, George Matthews, Lucky Thompson, Lockjaw Davis, Bill Doggett, Clyde Hart, Sir Charles Thompson, George Duvivier, Panama Francis, Sister Rosetta Tharpe e molti altri. A partire dal 1952 Millinder decide di dividere il suo tempo tra musica e commercio di alcolici anche se qualche anno dopo riorganizza episodicamente l’orchestra per qualche concerto. Muore a New York il 28 settembre 1966.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".