Home C'era una volta Frank Wright, ovvero quando il free jazz ti cambia la vita

Frank Wright, ovvero quando il free jazz ti cambia la vita

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Il 9 luglio 1935 a Grenada, nel Mississippi, nasce il sassofonista Frank Wright, uno dei protagonisti della scena free jazz.

Dal contrabbasso al sax

Trasferitosi con la famiglia a Memphis e quindi a Cleveland, proprio in quest’ultima città comincia a suonare come contrabbassista in vari gruppi di jazz e di rhythm & blues. In quegli anni il suo contrabbasso si unisce ai gruppi di Roscoe Gordon, Bobby Blue Bland, B.B. King e altri. Dopo aver ascoltato Albert Ayler a Cleveland decide di cambiare strumento e genere. Passa al sassofono e si trasferisce a New York, dove viene in contatto con molti jazzisti, legati soprattutto al free jazz. Tra gli altri suona con Larry Young, Sunny Murray, Cecil Taylor e, nel 1965, con John Coltrane.

Cambia la musica e anche il continente

Incide il suo primo disco, in trio, alla fine del 1965, rivelando una forte carica emozionale e un grande interesse per il timbro del suo strumento sulla scia di Ayler, di Coltrane e di Pharoah Sanders. Realizza un secondo disco, in quintetto, nel 1967, prima di trasferirsi, due anni dopo, in Europa per stabilirsi a Parigi. Qui costituisce un quartetto con Noah Howard, poi sostituito da Alan Silva, Bobby Few e Muhammad Ali. Il gruppo incide alcuni dischi e, nel 1972, fonda una propria etichetta, la Center Of The World. Alla fine degli anni Settanta Wright si esibisce anche al clarinetto basso. Muore il 17 maggio 1990.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".