Home C'era una volta Louis Jordan, l’innovatore

Louis Jordan, l’innovatore

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L’8 luglio 1908 a Brinkley, nell’Arkansas, nasce il sassofonista e cantante Louis Jordan, uno degli strumentisti che hanno portato il jazz fuori dallo swing.

Gli inizi al clarinetto

Il piccolo Louis viene avviato alla musica dal padre, musicista egli stesso. A soli sette anni studia il clarinetto e successivamente passa al sax alto destinato a diventare il suo strumento. Nel 1930 ottiene la sua prima scrittura con l’orchestra di Ruby Williams allo Hot Springs di Arkansas quindi milita in varie formazioni locali prima di stabilirsi a Philadelphia dove suona, per un certo periodo, con Charlie Gaines e Jim Winter. Nel 1934 si sposta a New York dove suona ancora con Charlie Gaines, nell’orchestra di Kaiser Marshall e quindi, dall’estate del 1935, nella formazione di LeRoy Smith. Dal 1936 al 1938 fa parte della formazione diretta da Chick Webb. Nell’agosto del 1938 forma il gruppo che, in seguito, sotto il nome di Tympany Five lo fa diventare popolarissimo.

Un’innovazione che lascia il segno

La sua è un’innovazione destinata a lasciare un segno. Louis Jordan prende la struttura delle big band di jazz dell’era swing, la riduce a sette – otto unità, affila il ritmo degli accompagnamenti e trasforma i testi delle canzoni in scenette umoristiche. Egli canta i temi tipici della musica nera, dal lavoro, al sesso, all’alcool, alla festa senza il coinvolgimento tipico del bluesman. Il suo canto ha un tono distaccato, quasi divertito e una dizione molto chiara), Agli inizi degli anni Quaranta registra vari dischi tra cui Choo choo boogie che diventa un successo strepitoso venduto in milioni di copie. Nello stesso periodo partecipa occasionalmente alle registrazioni di Louis Armstrong, Bing Crosby ed Ella Fitzgerald. Il suo nome tuttavia resta legato soprattutto ai Tympany Five. Il quintetto suona un jazz semplice, ma estremamente dinamico, caratterizzato dalla voce piuttosto nasale del sassofono di Jordan e da varie innovazioni. Proprio in questo gruppo, per esempio, Wild Bill Davis sperimenta l’uso nel jazz dell’organo elettrico. Jordan continua a dirigerlo fino al 1951 quando lascia le scene a causa di disturbi cardiaci. Torna a suonare negli ultimi anni Cinquanta sempre con una piccola formazione. Il 28 gennaio 1975 una nuova e questa volta fatale crisi cardiaca lo uccide.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".