Home C'era una volta Sunny Blair, il bluesman scoperto da Ike Turner

Sunny Blair, il bluesman scoperto da Ike Turner

SHARE

Il 6 luglio 1966 a College Station, in Arkansas, muore di polmonite, a soli trentacinque anni, il bluesman Sunny (o Sonny) Blair.

Una voce incisiva e vibrante

Il suo nome vero è Sullivan Jackson e nasce il 16 luglio 1931 a Jefferson, nell’Arkansas. Armonicista e cantante si fa notare fin dall’inizio della sua attività per la voce molto incisiva e vibrante. Sunny Blair è considerato uno dei più significativi esponenti dello stile moderno del country blues, legato all’accompagnamento con l’armonica, dalla quale egli mostra di saper ricavare suoni molto originali e suggestivi.

Una carriera complicata

La sua non è una carriera facile. Per molto tempo fatica a trovare spazio e si accontenta di esibirsi dove può. La fine di questo lungo periodo di oscurità arriva quando, negli anni Cinquanta, viene scoperto e promosso da Ike Turner. Ha così modo di esibirsi in numerosi locali e in vari episodi del famoso programma radiofonico “King Biscuit Time”. Poco tempo prima della morte forma un piccolo gruppo, gli House Rockers, con Willie Wright e James Harris.

 

Previous articleBruce Turner, l’inglese autodidatta al sax e al clarinetto
Next articleAndré Dassary, le ténor à la voix d’or
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".