Home C'era una volta Nat Adderley jr, un figlio d’arte tra classica, pop e jazz

Nat Adderley jr, un figlio d’arte tra classica, pop e jazz

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Il 22 maggio 1955 a Quincy, in Florida, nasce il pianista e compositore Nathaniel Adderley jr detto Nat.

Precoce talento

Figlio del trombettista Nathaniel Adderley frequenta i corsi della Manhattan School of Music di New York cui seguono altre famose scuole musicali, distinguendosi per le proprie capacità. La sua prima composizione, I’m on my way, portata alla notorietà dallo zio, il sassofonista Cannonball Adderley, risale al 1966. All’età di quindici anni si classifica al primo posto di un concorso pianistico indetto dalla Orchestra Filarmonica di Bergen nel New Jersey della quale entra a far parte. In quello stesso anno suona al festival del jazz di Monterey e un anno dopo prende parte a uno special televisivo prodotto dalla CBS e intitolato “Take a Giant Step” nel quale ottiene un grandissimo successo.

La collaborazione con Vandross

Per molto tempo collabora intensamente all’attività di Luther Vandross. Il suo lavoro con Luther inizia quando accetta di arrangiare l’album Never Too Much del 1981, che diventa il primo successo di Vandross. La collaborazione di Nat con quello che definisce «un ragazzo divertente, un grande datore di lavoro, un grande amico e un musicista incredibile» dura fino al mese di febbraio del 2003 quando Luther viene colpito da un ictus che pone fine alla sua carriera. Adderley sceglie poi di tornare alle sue radici jazz, eseguendo le proprie opere e tributi sia a suo padre che a suo zio.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".