Home C'era una volta Bert Dale, il batterista dai molti nomi

Bert Dale, il batterista dai molti nomi

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Il 13 maggio 1928 a Gothemburg, in Svezia nasce il batterista e percussionista Nils-Bertil Dahlander, soprannominato Bert Dahlander ma conosciuto anche come Bert Dale.

Il debutto come batterista

Dahlander studia violino e pianoforte, debuttando, come batterista, nel suo paese natale con l’orchestra radiofonica di Thore Ehrling e successivamente con un proprio quintetto. Nel 1954 se ne va negli Stati Uniti per studiare alla Juilliard School. In quel periodo suona al Beehive di Chicago entrando poi nel gruppo di Terry Gibbs.

Una tecnica eccellente

Nel 1956 torna in Europa con Chet Baker e l’anno successivo è di nuovo negli Stati Uniti, prima con Terry Gibbs e dopo qualche tempo con Teddy Wilson. Partecipa a molte manifestazioni jazzistiche e a numerose sedute di incisione con Teddy Wilson, Terry Gibbs, Toshiko e sotto suo nome. Batterista dotato di una eccellente tecnica si trova a suo agio sia con gruppi mainstream sia con musicisti di tendenza più moderna. Muore il 6 giugno 2011.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".