Home C'era una volta William Thornton, il clarinettista “Blue”

William Thornton, il clarinettista “Blue”

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Il 31 gennaio 1902 nasce a Cape Girardeau, nel Missouri, il clarinettista e sassofonista William Thornton, soprannominato “Blue”.

Avviato al clarinetto dal padre

Trasferitosi a St. Louis in gioventù, viene avviato al clarinetto dal padre, insegnante di musica. Suona con molte orchestre locali prima di entrare nel 1924 in quella di Charlie Creath, con la quale registra i suoi primi dischi. Sul finire del 1925 se ne va a New Orleans e dopo essere stato scritturato dal cornettista Dewey Jackson, torna a St. Louis per registrare altri dischi tra i quali si ricorda She’s Cryn’ For Me. Dopo questa esperienza entra nell’organico della Andrew Preer’s Cotton Club Orchestra a New York e poi parte per un tour in Europa, a Parigi, con il bassista John Ricks nel 1928.

Il ritorno in USA e la malattia

Tornato negli Stati Uniti, suona con i Missourians, un gruppo diretto da Lockwood Lewis e del quale fanno parte elementi che Thornton Blue ha già avuto al suo fianco nell’orchestra di Preer. Con questo gruppo partecipa  nel 1929 a diverse sedute di incisione per la Victor. Nel 1930 sostituisce per un breve periodo Albert Nicholas nell’orchestra di Luis Russel, quella stessa orchestra che in quel periodo è nominalmente diretta da Louis Armstrong. Subito dopo entra a far parte della formazione di Cab Calloway che rappresenta il suo ultimo lavoro importante. A causa di un forte esaurimento viene costretto, infatti, sul finire degli anni Trenta, ad abbandonare l’attività musicale. Dopo essere stato ricoverato per molti anni in un sanatorio di New York, muore nell’aprile del 1968.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".