Home C'era una volta Nobuo Hara, il sax giapponese del jazz orchestrale

Nobuo Hara, il sax giapponese del jazz orchestrale

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Il 19 novembre 1926 a Toyama, in Giappone, nasce il sassofonista, clarinettista, compositore e direttore d’orchestra Nobuo Hara, registrato all’anagrafe con il nome di Nobuo Tsukuhara.

Gli inizi alla tromba

All’età di quattordici anni inizia a studiare musica dedicandosi alla tromba e dopo qualche anno passa al sassofono. I suoi primi studi sono tutti nell’ambito della musica classica. Al jazz si avvicina progressivamente prima con presenza occasionali e poi via via con sempre maggior passione fino a diventare uno dei più importanti jazzisti giapponesi.

The Sharps and Flats

Nel 1952 dà vita a una propria orchestra, The Sharps and Flats, che dal 1956 al 1972 domina la scena nipponica vincendo quasi tutti gli annuali referendum indetti dalla rivista specializzata “Swing Journal”. Con questa formazione,che si ispira alle grandi formazioni ellingtoniane, prende parte a numerosi festival in tutto il mondo e incide oltre un centinaio di album per case discografiche importanti quali la Columbia, la CBS, la King, ecc. Nella sua lunga carriera Nobuo Hara compone anche molte musiche da film. Muore a Tokyo di polmonite il 21 giugno 2021.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".