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Johnny Scott, il flautista stimato da Harry Mancini che suonò con i Beatles

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Il 1° novembre 1930 a Bishopston, un sobborgo della città inglese di Bristol, nasce Patrick John O’Hara Scott, destinato a diventare con il nome d’arte di Johnny Scott, un flautista e un compositore di grande successo.

Il padre primo maestro

A sei anni inizia a studiare sotto la guida del padre sassofonista della Bristol Police Band. Quindi si dedica al pianoforte e prima di essere maggiorenne si arruolò nell’esercito britannico per suonare nella Royal Artillery Band di Woolwich, ma soprattutto per continuare i suoi studi musicali di clarinetto , arpa e sassofono. Passato al clarinetto e al sassofono all’inizio degli anni Cinquanta suona con varie orchestre e dal 1954 si esibisce essenzialmente al flauto. Tra il 1957 e il 1958 è al fianco di Kenny Baker in una serie di trasmissioni radio e nel 1959 suona con la formazione angloamericana di Woody Herman. In quegli anni viene assunto dalla EMI per arrangiare e dirigere alcuni dei suoi artisti più famosi e, durante questo periodo, lavora con il produttore dei Beatles George Martin. È Johnny che suona il flauto nel brano You’ve Got To Hide Your Love Away inserito nell’album Help!.

Scott lavora alle registrazioni di artisti come Tom Jones , Cilla Black e The Hollies . Come musicista, suonato con The Julian Bream Consort, John Dankworth, Cleo Laine, Yehudi Menuhin, Nelson Riddle e Ravi Shankar.

Un protagonista della musica

Come suonatore di flauto Johnny Scott a partire dagli anni Sessanta guida un quintetto, un quartetto e anche un trio jazz. Suona in molti brani di per Henry Mancini ed è il sassofonista principale nella colonna sonora di John Barry per il film Goldfinger di James Bond. Nella sua carriera compone anche colonne sonore per più di cento produzioni cinematografiche e televisive. Sul fronte della musica classica scrive una sinfonia, un balletto, quattro quartetti d’archi e un concerto per chitarra. Negli anni dirige la London Philharmonic Orchestra, la London Symphony Orchestra, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestra Sinfonica di Monaco, l’Orchestra Sinfonica della Radio di Berlino, l’Orchestra dell’Opera di Budapest, l’Orchestra della Radio di Lubliana e la Filarmonica di Praga. Dal 2006 al 2008 è il direttore artistico della Hollywood Symphony.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".