Home C'era una volta Khan Jamal, l’underground percussivo

Khan Jamal, l’underground percussivo

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Il 23 luglio 1946 nasce a Jacksonville, in Florida, il vibrafonista Khan Jamal, registrato all’anagrafe con il nome di  Warren Robert Cheeseboro.

La scelta dell’avanguardia

Trasferitosi con la famiglia a Philadelphia ancora bambino, studia musica in quella città e dopo aver prestato il servizio militare in Europa, forma gruppi come il Cosmic Forces Ensemble o i Sounds of Liberation nei quali predominano gli strumenti a percussione. Dalla metà degli anni Sessanta suona con molti musicisti dell’avanguardia, tra cui Sun Ra, Archie Shepp, Sam Rivers, Dave Burrell. Frank Lowe, Sunny Murray e soprattutto il sassofonista Byard Lancaster.

Un album leggendario

Alla metà degli anni Settanta forma, con Sunny Murray, il gruppo Untouchable Factor. Il suo primo album da solista è Drum Dance to the Motherland una registrazione dal vivo in un piccolo caffè nella sua città natale pubblicata per la prima volta nel 1973 e considerata da parte della critica come “il più leggendario album jazz underground autoprodotto negli anni Settanta” Cresciuto alla scuola del free jazz, Jamal ricorda nello stile il Bobby Hutcherson più sobrio ed essenziale. Muore il 10 gennaio 2022.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".