L’11 maggio 1924 nasce a Torino il trombettista Oscar Valdambrini, uno dei personaggi chiave del jazz italiano.
Gli inizi al violino
A sei anni inizia lo studio del violino sotto la guida del padre e a dieci si iscrive al Conservatorio di Torino dove si diploma nel 1941. A dodici anni inizia a suonare anche la tromba. Nel 1941 entra nell’orchestra della Rai (allora EIAR) diretta da Carlo Zeme. Nel dopoguerra collabora per alcuni anni con Gaetano Gimelli. Le sue prime vere jam session jazz avvengono al 1948 a Torino con Rex Stewart, Franco Pisano, Fred Buscaglione. Nel 1949 si trasferisce a Milano, dove svolge un’intensa attività professionale fino al 1956 negli studi di registrazione in particolare nelle orchestre radiofoniche dirette da Beppe Mojetta, Giampiero Boneschi, Gorni Kramer e da altri. Sotto il profilo jazzistico fa il suo esordio discografico nel 1950 con l’orchestra di Piero Rizza. Molte sono le sue collaborazioni con musicisti quali Gianni Basso, Glauco Masetti, Franco Cerri, Attilio Donadio, Rodolfo Bonetto e Cosimo Di Ceglie. Nell’ottobre del 1952 incide quattro brani a proprio nome con un quintetto comprendente Gianni Basso, Adelmo Prandi o Piero Umiliani, Antonio De Serio e Rodolfo Bonetto.
Il Sestetto Italiano
Nel 1955 è tra i promotori del primo gruppo stabile del jazz moderno italiano ovvero il Sestetto Italiano con Basso, Donadio, Boneschi, Al King poi Berto Pisano, Bonetto. Nel 1955 viene costituito anche il quintetto Basso-Valdambrini che per molti anni è la formazione più celebre del jazz moderno italiano; Dal 1964 collabora con la big band di Cuppini e nel 1968 e nel 1969 con l’orchestra di Giorgio Gaslini e con quella di Duke Ellington in occasione dei concerti a Milano. Nel 1970 presta la sua tromba all’orchestra di di Maynard Ferguson nel 1970 e nel 1972 entra a far parte dell’Orchestra della Televisione di Roma dove ritrova Piana e Basso con i quali ricostituisce il sestetto. Tra i musicisti più significativi del jazz moderno italiano, Valdambrini è un eccellente professionista che dal punto di vista jazzistico si muove preferibilmente nell’area del bop e derivati. Dotato di una buona natura armonica si esprime al meglio nei brani distesi e lirici. Muore il 26 dicembre 1996.