Le stufe sono degli apparecchi che cedono calore all’ambiente al fine di riscaldarlo. Esse costituiscono una soluzione ideale per il comfort invernale, in alternativa ai caminetti e ai climatizzatori.
Esistono numerose tipologie di stufe e capire quale è quella che si adatta meglio all’ambiente che si intende riscaldare non è facile come può sembrare. Per capire quale occorre capire quali sono le caratteristiche e le principali differenze tra i modelli.
Diverse tipologie di stufe
In commercio esistono molteplici tipi di stufe, che si possono classificare a seconda del metodo utilizzato per produrre il calore. Quelle più diffuse in ambito domestico sono:
- Stufa elettrica: si tratta di un sistema di riscaldamento adatto per il riscaldamento di alcune zone della casa non raggiunte bene dal sistema principale. Non devono essere installate, possono essere trasportate comodamente (in genere sono dotate anche di ruote per favorire il trascinamento) e sono a basso consumo energetico. Tuttavia, non riscaldano gli ambienti molto grandi e la loro potenza è in genere limitata. Un tipo di stufa elettrica è il termoconvettore, caratterizzato dalla bassa rumorosità. Ma qual è la miglior stufa elettrica attualmente in commercio? Non si può dare una risposta univoca, poiché la scelta dipende principalmente dall’ambiente da riscaldare, e dalla presenza di eventuali funzioni aggiuntive (ad esempio il timer);
- Stufa a bioetanolo: sono delle stufe dal design elegante e moderno, alimentate mediante un liquido infiammabile da inserire nel serbatoio. Questa soluzione non rilascia residui della combustione; tuttavia, può essere utilizzata per riscaldare ambienti solo tra 25 e 50 mq massimo, a seconda di potenza e grandezza. Inoltre, non possono essere posizionate nelle stanze che non prevedono ricambio d’aria;
- Stufa a gas: si tratta di una soluzione che permette di riscaldare ambienti piuttosto vasti e necessita di un combustibile a livello gassoso, presente in apposite bombole GPL. Queste stufe possono essere a infrarossi, ovvero con superficie di irraggiamento mediante pannelli in ceramica, oppure multi gas, con una canna fumaria per poter scaricare i fumi;
- Stufa a legna: questa è una camera di combustione chiusa che prevede un sistema di ventilazione e una canna fumaria. In questo caso, la legna funziona da combustibile, analogamente a ciò che avviene con un caminetto. Il vantaggio di questo sistema di riscaldamento è la possibilità di riscaldare ambienti anche molto grandi (anche intorno ai 100-120 mq). Necessita però di essere collegata a una canna fumaria per scaricare i fumi esternamente.
Quale materiale scegliere?
Indipendentemente dal tipo di combustibile utilizzato dalla stufa per generare calore, è possibile trovarne di materiali differenti. Quelle più diffuse sono in acciaio, in ghisa e in ceramica, ma esistono anche dei modelli in pietra ollare e in mattoni refrattari. Questi ultimi, accumulano calore e poi lo rilasciano in maniera graduale nell’ambiente. Le stufe in acciaio e in ghisa sono quelle più resistenti, e capaci di tenere meglio il calore, ma questa loro caratteristica le rende anche particolarmente soggette al surriscaldamento, anche dopo essere state spente. Inoltre, il loro design, non le rende adatte a tutti gli stili di arredamento. Nelle case dallo stile minimal e moderno, infatti, si adattano meglio le stufe in ceramica.