Home C'era una volta Demas Dean la tromba che spaziava dal jazz al blues

Demas Dean la tromba che spaziava dal jazz al blues

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Il 6 ottobre 1903 a Sag Harbor, New York, nasce il trombettista Demas Dean conosciuto anche con il nomignolo di Demus.

Il debutto precoce

Nato in una famiglia di musicisti (oltre a lui suonano un fratello e sei sorelle) inizia lo studio della cornetta a dieci anni poi passa al violino. Ben prima di aver compiuto quindici anni accetta ingaggi saltuari e, durante gli studi alla Howard University, viene scritturato per accompagnare la cantante Lucille Hegamin. Proprio con il suo gruppo, i Dixie Daisies e Blue Flame Syncopators gira e incide tra il 1922 e il 1924. Dopo aver fatto parte di varie orchestre newyorchesi se ne va in tournée in Florida con quella di Ford Dabney che nel 1926 costituisce il nucleo dei Savoy Bearcats, una delle prime orchestre a essere ingaggiate all’inaugurazione del Savoy Ballroom. Nel 1927 gira nel Sudamerica con l’orchestra di Leon Abbey e al rientro a New York viene ingaggiato nell’orchestra per la rivista Blackbirds of 1928 diretta da Allie Ross e con quella registra per Brunswick accompagnando Adelaide Hall.

Con Rosa Henderson e Bessie Smith

Sempre nel 1928 partecipa a moltissime sedute di registrazione di Rosa Henderson e Bessie Smith. Ingaggiato poi da Noble Sissle nel maggio 1929, viene in Europa, incidendo a Londra per His Master’s Voice, e, al rientro in USA, per Brunswick e Decca. Poi entra nell’orchestra di Pike Davis per la rivista Rhapsody In Black dopodiché viene riassunto da Sissle col quale resta fino al termine della sua attività musicale, nel 1944. Intenzionato a chiudere con la musica si trasferisce in California dove lavora all’ufficio postale di Los Angeles fino al 1965. Essenzialmente un musicista di sezione, i suoi accompagnamenti a Bessie Smith denotano uno strumentista capace dal timbro e fraseggio influenzati da Louis Armstrong. Muore nel 1991.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".