Home C'era una volta Stefano Cerri, un bassista tra jazz, rock e pop

Stefano Cerri, un bassista tra jazz, rock e pop

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Il 22 settembre 1952 nasce a Milano il bassista Stefano Cerri, figlio di Franco Cerri, uno dei “monumenti” del jazz italiano.

Gli inizi alla chitarra

L’educazione musicale di Stefano Cerri inizia prestissimo approfittando dell’esperienza e degli interessi del padre. Nella seconda metà degli anni Sessanta si esibisce alla chitarra nel gruppo del padre. Nel 1970 passa al basso elettrico suonando con molti noti jazzisti operanti in Italia fra cui Guido Manusardi, Franco D’Andrea, Sante Palumbo, Hugo Heredia. Oltre apparire in varie trasmissioni televisive in quel periodo collabora a molte incisioni discografiche di Franco Cerri, Eraldo Volonté, Mario Rusca, Sante Palumbo e altri.

I Crisalide e oltre

Molto apprezzato anche nel campo della musica rock e pop forma nei primi anni Settanta i Crisalide, una band che accompagna, tra gli altri, Eugenio Finardi. Dopo aver fatto parte dei Rock & Roll Exhibition, un gruppo estemporaneo raccoltosi attorno a Mauro Pagani e Demetrio Stratos, lascia l’Italia e si trasferisce a Londra, dove suona con vari gruppi, tra cui i Nucleus. Tra il 1981 e il 1982 entra a far parte degli Animation di Jon Anderson, con i quali pubblica anche un album. Tornato in Italia collabora con numerosi artisti come Franco Battiato, Brian Auger, Fiorella Mannoia, Rossana Casale, Franz Di Cioccio e molti altri. Nei primi anni Novanta forma il trio Cerri Gas Station con il batterista Andy Surdi e il tastierista Gino Marcelli. Muore a Santhià il 24 novembre 2000.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".