Home C'era una volta Marion Williams, una straordinaria voce da gospel

Marion Williams, una straordinaria voce da gospel

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Il 29 agosto 1927 a Miami, in Florida, nasce la grande cantante gospel Marion Williams.

Bambinaia, infermiera, cameriera, lavandaia

Entrambi i genitori di Marion appartengono alla Chiesa Santificata ed è in questo ambito che da bambina acquisisce una straordinaria sensibilità per gli spirituals nonché una tecnica vocale forse ancora oggi ineguagliata. In gioventù canta nelle riunioni di preghiera e nelle esibizioni revivalistiche agli angoli delle strade nel tempo libero che le lasciano i lavori di bambinaia, infermiera, cameriera, lavandaia, cui deve attendere per mantenere sé stessa e la famiglia. La sua vita cambia quando nel 1947 entra a far parte delle Ward Singers, uno dei più ricchi e fecondi sodalizi dell’intera vicenda musicale afroamericana. Una serie di divergenze interne fa sì che nel 1958, undici anni dopo, Marion lasci il gruppo insieme a Frances Steadman, Kitty Parham ed Henrietta Waddy per dare vita a una nuova eccezionale formazione di gospel: le Stars of Failh.

L’avventura solistica

Nel 1961 il poeta Langston Hughes scrive un gospel-musical intitolato Black Nativity. Marion Williams viene scelta per la parte principale. È l’inizio di un successo come solista destinato a durare per sempre. La sua carriera è ricca di trionfi e riconoscimenti, per la sua voce eccezionale, realmente unica nella straordinaria facilità con la quale alterna il timbro purissimo della soprano alla mascolina e grintosa crudezza da contralto nera sfumando le asperità più ruvide e acquistando toni maestosi e insieme commoventi, suggestivi ed eccitanti. Muore il 2 luglio 1994.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".