Il 28 agosto 2009 muore Virgilio Savona, l’anima e il cuore del Quartetto Cetra nonché artefice di molti progetti musicali di rilievo.
Un progetto innovativo
Musicista completo, colto protagonista del suo tempo, Virgilio Savona, il cui nome completo è Antonio Virgilio Savona, nasce a Palermo il 1° gennaio 1920. Bambino prodigio, a soli sei anni impara a solfeggiare sotto la guida di Renata Paroni, a otto canta nel coro “Adelaide Cairoli” e a dieci si esibisce per la prima volta ai microfoni della radio nel corso della trasmissione “Il giornalino del fanciullo” con un’improvvisazione pianistica che lascia di stucco esperti e ascoltatori. Frequenta poi il Conservatorio di Santa Cecilia e nel 1941 entra a far parte dell’ex Quartetto Egie in sostituzione di Iacopo Giacomelli, andatosene per debuttare come solista. Dopo l’abbandono di Enrico Gentile e l’arrivo di Lucia Mannucci il gruppo di assesta e cambia definitivamente nome diventando il Quartetto Cetra. Non è un semplice gruppo vocale, ma un vero e proprio progetto artistico per l’epoca decisamente innovativo nel quale la tecnica vocale, la musicalità e la perfezione dell’amalgama si sposano con una capacità interpretativa che attinge anche al di fuori della musica in senso stretto. Nella sua lunga storia, infatti, il Quartetto Cetra riesce a mettere in relazione la canzone con le altre forme dello spettacolo, dal teatro al cinema alla radio e successivamente alla televisione. Insieme a Tata Giacobetti, che scrive le parole, il principale artefice della carriera e del successo è proprio Virgilio Savona, che compone e adatta la musica, a volte da solo e in altre occasioni con l’apporto di musicisti geniali tra i quali spiccano i nomi di Gorni Kramer e Lelio Luttazzi.
Sexus et politica
Il repertorio del gruppo è immenso. La leggenda racconta che siano stati più di millequattrocento i brani da loro interpretati, tra quelli composti da e per loro e quelli ripresi dal repertorio altrui con gli adattamenti di Savona che in qualche caso finiscono per cancellare gli interpreti originali. I Cetra non sono però l’unico interesse dell’instancabile e curioso Virgilio. Parallelamente all’attività nel gruppo, infatti si occupa della storia, della ricerca e del recupero della tradizione musicale italiana. A lui si deve la nascita e la cura di collane prestigiose come la “Albatros” e “I dischi dello Zodiaco” nate alla fine degli anni Sessanta come costole di un’etichetta particolarmente disposta a sperimentarsi come la Vedette. Nello stesso periodo scrive anche le musiche per l’album Sexus et politica di Giorgio Gaber che riprende i testi di vari poeti latini. Nel 1975 è tra i fondatori a Milano del Gruppo Sperimentale di Musica Popolare e successivamente si cimenta in un lavoro imponente come l’Opera delle Filastrocche di Gianni Rodari, una poderosa drammatizzazione musicale che va in scena per la prima volta nel 1983 al Teatro della Pergola al Maggio Musicale Fiorentino.