Home C'era una volta Gérard Badini, un sax di temperamento

Gérard Badini, un sax di temperamento

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Il 16 aprile 1931 nasce a Parigi il sassofonista e clarinettista Gérard Badini. Di origine italiana, cresce in un ambiente dove la musica è di casa. Suo padre infatti è un cantante lirico.

Gli inizi al clarinetto

Debutta come clarinettista nell’orchestra di Michel Attenoux nel 1952 e suona in trio con Claude Bolling fin dal 1955. Nel 1958 si dedica al sax tenore e si esibisce molto spesso con il settetto di Claude Bolling prima di formare il gruppo degli Swingers. Nel 1973 fonda The Swing Machine e accompagna la cantante Helen Humes in una tournée europea. Si trasferisce, poi, negli Stati Uniti portando con sé l’ex batterista di Duke Ellington, Saw Woodyard, che sarà anche il percussionista della Swing Machine, accanto a Raymond Fol e Michel Gaudry. Nel 1976 Sam Woodyard viene sostituito da Sonny Payne. Gérard Badini per qualche tempo fa anche parte della Show Bizz Band di Claude Bolling. Nel 1977 torna negli Stati Uniti.

La Swing Machine

Per due anni Badini vive a New York, suonando con Clark Terry, Roy Eldridge e con una nuova Swing Machine americana, quando le sue attività di direttore musicale dell’Artists For Environment Foundation, gliene lasciano il tempo. Al suo ritorno in Europa nel 1979, presenta la sua Swing Machine con il pianista Alain Jean-Marie, Michel Gaudry e Philippe Combelle alla batteria. Sassofonista di temperamento, inserito nella tradizione degli Hawkins/Webster/Gonsalves, Gérard Badini è molto apprezzato per le sue esecuzioni impetuose e ricche di swing.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".