Il 20 marzo 1933 sul palcoscenico del Théâtre des Champs-Elysées Marie Dubas presenta per la prima volta una nuova forma di récital alternando brani musicali di generi diversi con la lettura e la recitazione di poesie e di brani letterari.
La prima cantante moderna
La formula che poi gli statunitensi ribattezzeranno “reading” incontra l’interesse del pubblico. Inizia un periodo trionfi straordinari che sembrano destinati a non finire mai mentre molti brani del suo repertorio diventano un punto di riferimento per altre interpreti. Ancora oggi Marie Dubas è considerata la prima cantante “moderna” della storia della canzone francese proprio per la sua capacità di rifuggire dagli schemi e di alternare, nelle sue esibizioni dal vivo, drammatiche citazioni prese in prestito dalla “chanson réaliste”, brani tradizionali, pezzi comici ed escursioni romantiche nella melodia più classica.
Un destino ingeneroso
Nonostante il successo il destino non è stato generoso con lei. Persecuzioni, malattie e qualche incomprensione di troppo ne hanno costellato l’intera carriera caratterizzata da grandi momenti di successo alternati a difficoltà quasi sempre non dipendenti dalla sua volontà. La sua personalità sulla scena, il suo modo di cantare, la sua capacità di fondere la teatralità dei gesti con una voce unica per drammaticità e coloriture hanno influenzato negli anni successivi moltissime altre cantanti francesi. A lei si sono in vario modo ispirate Anny Cordy, Mathé Althéry, Suzy Delayr, Juliette Gréco, Patachou, Anne Sylvestre, Sylvie Vartan e tante altre. A lei si è ispirata soprattutto la grande Edith Piaf, l’Usignolo di Francia che ha finito per assomigliarle non soltanto sul palcoscenico ma anche per il faticoso e sfortunato approccio alla vita.