Home C'era una volta A Pisa la prima occupazione

A Pisa la prima occupazione

SHARE

Nel 1967 con le prime occupazioni delle Università inizia la lunga stagione della contestazione studentesca. I primi in assoluto sono i pisani. L’8 febbraio 1967 gli studenti della città della torre pendente occupano l’università “La Sapienza”.

Tra autoritarismo e insofferenza

In molti atenei italiani tira un’aria nuova che chiede il rinnovamento dell’intero sistema universitario. Vengono messi in discussione programmi, metodi, orari, costo e diritti di rappresentanza. Le risposte che i giovani ottengono da parte delle autorità universitarie oscillano tra autoritarismo e insofferenza. Si pensa che il movimento sia una sorta di “ballon d’essai” destinato a esaurirsi in breve tempo, ma non è così. Nell’inverno seguente i giovani universitari di tutta Italia si passano la parola. Il 24 febbraio 1968 le università italiane occupate sono già ventisette.

Nuove occupazioni

L’ondata di nuove occupazioni inizierà il 10 gennaio 1968 a Torino, quando gli studenti hanno invaso Palazzo Campana, sede delle facoltà umanistiche del capoluogo piemontese per protestare contro un insegnamento considerato vecchio e classista. Il 1° marzo a Valle Giulia gli studenti di architettura di Roma impegneranno la polizia in durissimi scontri con centinaia di feriti da entrambe le parti. Il 16 marzo, sempre a Roma un gruppo di neofascisti assalterà l’Università occupata. Il bilancio degli scontri sarà di un centinaio di feriti. Il 26 marzo anche a Milano gli studenti si scontreranno con la polizia: una settantina i feriti e cinquantuno gli arrestati, tra cui Mario Capanna, destinato a diventare uno dei leader della rivolta studentesca.

 

Previous articleQuando Sanremo si rilanciò con Benigni
Next articleApi, una casa sicura grazie a Beeing e Legambiente
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".