Il 6 gennaio 1967 insieme alla Befana arriva nelle case degli italiani la classifica dei dischi. Il programma, presentato da Lelio Luttazzi, si chiama “Hit Parade” (parata di successi) come l’analoga classifica statunitense.
In onda il venerdì
In onda tutti i venerdì alle 13 in punto presenta i primi otto brani di una classifica sulla cui formazione nasceranno polemiche a non finire. In effetti il metodo di compilazione della lista è complicato perché prevede un mix tra i dati di vendita e le preferenze di un campione di ascoltatori. Per la macchinosità e la poca trasparenza di queste regole chiunque si senta ingiustamente escluso può aprire il fuoco sul programma che, però, finisce per trarre vantaggio anche dalle polemiche.
Un effetto moltiplicatore
Come già accaduto per “Bandiera Gialla” anche “Hit Parade” finisce per avere un effetto moltiplicatore sulle vendite dei dischi e sull’orientamento dei consumatori di musica. Il successo ottenuto è straordinario tanto da provocare nel corso degli anni una serie di trasmissioni derivate come “Speciale vetrina di Hit Parade” che replica i brani ai primi quattro posti della classifica e “Dischi caldi” che presenta i dischi piazzati oltre l’ottava posizione. “Hit Parade” durerà quasi un decennio. Si interromperà il 31 dicembre 1976, ma verrà poi ripresa a partire dal 5 gennaio 1979 con nuovi conduttori e, soprattutto, con una classifica ufficiale determinata dalle vendite nei negozi.