Home C'era una volta Sol Yaged, un clarinetto divenuto leggenda

Sol Yaged, un clarinetto divenuto leggenda

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L’8 dicembre 1922 nasce a New York il clarinettista Sol Yaged, all’anagrafe registrato come Solomon Yaged. La sua prima esperienza con lo strumento è decisamente classica e sinfonica.

Il dixieland e lo swing

Dopo essersi conquistato una discreta popolarità in seno a varie orchestre sinfoniche e da camera a New York e dintorni, dalla fine degli anni Trenta cambia decisamente strada. Molto apprezzato suona con gran parte dei gruppi dixieland e swing succedutisi nella 52a Strada e al Greenwich Village. Fra i moltissimi leaders per i quali suona ci sono Phil Napoleon, Max Kaminsky, Fletcher Henderson, Eddie Condon, Claude Hopkins, Muggsy Spanier, Hot Lips Page, Red Allen, Jimmy McPartland e Pee Wee Irwin.

L’esperienza in proprio

Dirige anche un proprio gruppo, molto attivo negli anni Sessanta e Settanta, di cui fa anche parte a lungo il trombettista-violinista Ray Nance. Il suo stile si modella su quello di Benny Goodman, al quale assomiglia anche fisicamente. È lui che insegna a Steve Allen come maneggiare in modo verosimile un clarinetto, quando deve interpretare il personaggio di Goodman nel film “Benny Goodman Story”. Muore l’11 maggio 2019.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".