Home C'era una volta Shorty Baker: non si finisce mai di studiare

Shorty Baker: non si finisce mai di studiare

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L’8 novembre 1966 a New York muore il trombettista Shorty Baker. Ha cinquantadue anni e all’anagrafe è registrato con il nome di Harold Baker.

Il ragazzo prodigio della tromba

Nato a St. Louis, nel Missouri, il 26 maggio 1914 comincia la carriera di trombettista giovanissimo e nei primi anni Trenta è considerato una sorta di ragazzo prodigio. Suona con Erskine Tate, Fate Marable, Eddie Johnson e tanti atri protagonisti della scena musicale dell’epoca. A differenza di altri solisti jazz di quel periodo, è in possesso di una solida preparazione musicale e continuava gli studi nonostante gli impegni orchestrali. Nel 1935 viene scritturato da Don Redman col quale resta più di due anni entrando poi a far parte dell’orchestra di Teddy Wilson.

Un proprio quartetto

Successivamente passa in quella di Andy Kirk e nel 1942 diventa il trombettista d’un gruppo guidato da Mary Lou Williams, di cui diventa anche marito (il secondo). In quegli anni inizia anche a collaborare, pur se in modo saltuario, con Duke Ellington senza rinunciare a esperienze con le orchestre di Teddy Wilson, Ben Webster e Johnny Hodges. Alla fine degli anni Cinquanta per qualche tempo dà vita anche a un proprio quartetto. Suona poi con Bud Freeman e con Doc Cheatham. Nel 1966 colpito da un tumore si ritira dalle scene per potersi operare. Dopo l’intervento, torna per qualche tempo al lavoro ma alla fine la malattia vince.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".