Home C'era una volta Eva Taylor adorata dal pubblico ma non dai critici

Eva Taylor adorata dal pubblico ma non dai critici

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Il 31 ottobre 1977 muore la cantante Eva Taylor, una delle protagoniste della scena jazz degli anni Venti e Trenta. Il suo vero nome è Irene Gibbons ed è nata il 22 gennaio 1895.

Poco amata dai critici

Adorata dal pubblico Eva Taylor non è invece particolarmente apprezzata dai critici e dai colleghi suoi contemporanei che sostanzialmente la accusano di essere stata favorita nella sua carriera dal fatto di essere la moglie di Clarence Williams. In realtà la sua lunga carriera dimostra che non è così. Sono molti i jazzisti che che apprezzano la sua voce e che la vogliono con loro (da Luis Armstrong a Sidney Bechet). I primi successi, peraltro, sono antecedenti al matrimonio e al mondo del jazz visto che inizia a cantare in spettacoli vaudeville quando è ancora giovanissima effettuando tournée anche fuori dagli USA, in particolare in Europa nel 1906 e in Australia nel 1914.

Una carriera ricca di soddisfazioni

Eva Taylor negli Venti è popolarissima sia in virtù dell’attività concertistica e discografica svolta a fianco del marito in seno al gruppo dei Blue Five, una formazione prestigiosa che ha legato il suo nome ad alcune registrazioni diventate ormai storiche, sia per merito della sua partecipazione a numerose riviste di successo. Alla fine degli anni Venti prende parte a vari show radiofonici per la N.B.C. e nei primi anni Trenta lavora, sempre come vedette, per la stazione radio WOR, partecipando, nel 1932, a un importante show organizzato e diretto Paul Whiteman.  Nel dopoguerra diminuisce l’attività fino a far pensare che si sia ritirata. Inaspettatamente però torna alla ribalta verso la fine degli anni Sessanta e nel corso di una tournée effettuata in Gran Bretagna nella estate del 1968 registra ancora un disco.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".