Home C'era una volta George Ulmer registra “Pigalle”

George Ulmer registra “Pigalle”

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Il 18 aprile 1946 George Ulmer registra Pigalle, un brano destinato a diventare il più grande successo della sua carriera.

Un fortunata seduta di registrazione

La canzone destinata a regalargli l’immortalità viene depositata alla SACEM, l’ente francese che tutela i diritti d’autore, nel 1945 ed è firmata da lui per la musica e da Géo Kroger per le parole. Registrata per la prima volta il 18 aprile 1946 in una fortunata seduta nella quale vengono fissate su disco anche canzoni come Un petit bout de femme e C’est loin tout ça, Pigalle si tramuta in breve tempo in un successo mondiale.

Un successo non basta

Georges Ulmer, però, non è il tipo da dormire sugli allori. Incassato il successo di Pigalle non si ferma. Lavora a nuove canzoni e soprattutto si guarda un po’ in giro per annusare l’aria, cercare nuovi stimoli e ascoltare nuove musiche. In questo suo vagabondaggio culturale incontra una coppia di cantanti e autori che sta cominciando a farsi notare nei locali parigini. Si chiamano Pierre Roche e Charles Aznavour. A loro chiede in prestito un brano e lo incide su disco. Si intitola J’ai bu e gli varrà la conquista del Grand Prix di Disque, ma questa è già un’altra storia.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".