Home C'era una volta Hugo Koblet, l’angelo biondo

Hugo Koblet, l’angelo biondo

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Il 21 marzo 1925 nasce a Zurigo il ciclista Hugo Koblet, il primo straniero a vincere il Giro d’Italia in un’edizione, quella del 1950, che lo vede indossare per ben ventitré giorni la maglia rosa.

Pedaleur de charme

Hugo Koblet è soprannominato “pedaleur de charme” dai francesi e “l’angelo biondo” dagli italiani per la sua condotta nella vita privata, ricca di storie sentimentali vere o presunte e per niente assimilabile alla dura preparazione e all’ascetismo degli altri atleti dell’epoca. Nonostante le notti al night quando è in bicicletta si rende protagonista di grandi imprese come la fuga solitaria di centotrentacinque chilometri alla media di 39 km/h nella tappa Brive-Agen del Tour de France del 1951.

Piuttosto di allenarmi mi ritiro

Nel 1953 impegna Fausto Coppi in un epico duello conclusosi a favore del campionissimo nella durissima tappa dello Stelvio. Nel 1958, accortosi che con il passare degli anni le sue doti naturali non bastano per restare ai vertici senza doversi sottoporre a impegnativi allenamenti, fedele al suo stile di vita preferisce chiudere anticipatamente con il ciclismo agonistico. Pochi anni dopo, il 6 novembre 1964 muore a Uster schiantandosi contro un albero con la sua vettura.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".