Il 18 febbraio 1967 muore a Princeton il fisico Julius Robert Oppenheimer, un personaggio chiave della storia del Novecento.
Il progetto Manhattan
Oppenheimer è conosciuto in tutto il mondo per essere stato a capo di quel “progetto Manhattan” che aveva portato una ventina d’anni prima alla realizzazione della bomba atomica. Nato a New York il 22 aprile 1904 ha al suo attivo numerose importanti scoperte soprattutto nel campo della meccanica quantistica, ma la sua fama resta legata soprattutto alla costruzione della prima bomba atomica e alla successiva crisi di coscienza.
Da eroe a pericoloso sovversivo
Le conseguenze delle bombe atomiche sganciate sul Giappone lo sconvolgono e lo portano a riconsiderare in modo negativo il suo lavoro nel campo militare. La crisi di coscienza lo porta a rifiutare di lavorare sulla bomba all’idrogeno e lo fa finire nel mirino del Comitato per la repressione delle Attività Antiamericane con l’accusa di essere un comunista. Famosa resta la sua frase, indirizzata a Henry Truman, Presidente degli Stati Uniti d’America nel 1946: «Signor Presidente, le mie mani sono sporche di sangue», alludendo alle vittime delle bombe di Hiroshima e Nagasaki.