Il 25 gennaio 1958 colpito da un ictus cerebrale muore a Napoli Gennaro Pasquariello, considerato universalmente uno dei più grandi interpreti della canzone napoletana.
Una passione al limite del fanatismo
Gennaro Pasquariello è nato nel capoluogo partenopeo l’8 settembre 1869. A tredici anni canta già in un teatrino della sua città. Il suo successo è difficile da descrivere perché in qualche caso arrivò ai limiti di un vero e proprio fenomeno di isteria di massa. Oggetto di una passione popolare al limite del fanatismo, negli anni Venti e Trenta si esibisce in tutti i principali locali d’Europa di fronte a folle di ammiratori entusiasti.
L’addio alle scene e i problemi di sopravvivenza
Negli anni del suo massimo successo per lui scrivono tutti i più grandi autori della canzone napoletana. Nel 1950 decide di lasciare le scene è dà un ultimo, affollatissimo, concerto d’addio durante la festa di Piedigrotta. Dopo aver dilapidato le ingenti fortune accumulate nella sua carriera si ritira a vita privata in una casa in via dei Mille, a Napoli. Povero e privo di pensione viene aiutato a tirare avanti prima da una sottoscrizione popolare lanciata dalla Presidenza del Consiglio e poi da un sussidio mensile concessogli della Società Italiana Autori Editori, grazie al quale riesce a sopravvivere dignitosamente fino alla morte.