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Internet ed impatto ambientale: problema o opportunità?

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Internet ed ambiente

Internet è senza dubbio una delle risorse più importanti per la nostra società. Come ogni cosa però, anche la rete presenta problematiche ed opportunità. Soprattutto nel campo ambientale. Secondo recenti statistiche in Italia ogni giorno circa 35 milioni di persone passano più di due ore connesse a Internet. Tutti usufruiscono della rete e nessuno può farne più a meno. Attività lavorative, shopping, chiacchiere con amici, sono sempre di più le operazioni comuni sul world wide web. E anche se non sembra, tutto questo ha un impatto ambientale considerevole. L’inquinamento causato da Internet, infatti, è un problema reale, preso in considerazione solo da pochi anni. Internet infatti è tutt’altro che una tecnologia a basso impatto ambientale.

Tutto è correlato ai dati consumati sul web. Maggiore è la richiesta di dati, maggiore è il dispendio energetico di server e dispositivi, maggiore è l’inquinamento. Secondo gli esperti, infatti, il dispendio energetico è determinato dai dati trasmessi in rete. Più dati vengono trasmessi, più energia elettrica è richiesta.

Alcune società si stanno impegnando a usufruire di energie rinnovabili come Apple, Microsoft e Facebook, tuttavia la strada è ancora lunga. Oltre all’energia elettrica per le operazioni di calcolo, i server devono essere anche raffreddati. Spesso vengono usate delle ventole, ancora una volta alimentate con elettricità, incrementando ulteriormente l’impatto di ogni server.

Ci sono, però, anche buone notizie in merito. Come confermato dagli esperti, molti dispositivi, come i telefoni, sono riciclabili per oltre il 90%, a patto che le persone li gettino nei contenitori specifici o li consegnino alle società di raccolta specializzate. Così diventa fondamentale sensibilizzare le persone a uno smaltimento corretto dei rifiuti tecnologici, come smartphone, tablet e computer, in modo da poter ricavare risorse da quelli che di fatto non sono altro che scarti.


Internet, opportunità per l’ambiente

Come spesso accade internet è in grado di offrire soluzioni che vanno a migliorare la nostra società. Anche in campo ambientale, con l’adozione di alcune tecnologie in particolare. Internet of Things, ad esempio, l’innovazione che consente di collegare tutti gli oggetti alla rete; trasformandoli in dispositivi smart che possono essere costantemente monitorati, analizzati e ottimizzati. Grazie a questo nuovo modo di intendere la tecnologia, infatti, si potrebbe risolvere l’annoso problema della raccolta dei rifiuti è per esempio quella dello “smart waste”.

Grazie a dei sensori – posizionati nei cassonetti e connessi alla rete – è possibile avere sempre sotto controllo quale sia il loro livello di riempimento, consentendo di intervenire solo quando necessario e di ottimizzare la pulizia delle strade; riducendo i tempi e i costi, e scongiurando che i cassonetti e le isole ecologiche si saturino.

Internet Of Things si è dimostrata fondamentale per nuovi modelli di business green. Un esempio calzante è quello del progetto pilota Smart Handpumps Oxford University Kenya, sviluppato da un team di ricerca dell’Università di Oxford per migliorare l’approvvigionamento idrico in Kenya. In queste aree rurali l’acqua viene ricavata da pozzi utilizzando pompe a mano, che spesso però non funzionano correttamente. Il progetto ha previsto l’installazione di sensori di movimento applicati alle maniglie delle pompe, collegati alla rete cellulare.

Quando una pompa smette di funzionare, l’allarme viene inviato alla società di manutenzione che interviene in modo tempestivo. Il risultato è stato non solo quello di un miglioramento del servizio ma anche la creazione di un nuovo modello di gestione delle risorse. Grazie ai dati che vengono raccolti è possibile infatti monitorare i consumi idrici e mettere in atto delle strategie o degli interventi mirati per ottimizzare e razionalizzare l’utilizzo dell’acqua.

Per quanto riguarda le energie rinnovabili, in Portogallo l’intero consumo elettrico nazionale di quattro anni è stato coperto solo grazie a energia solare, eolica ed idroelettrica. La Danimarca anche ha raggiunto un obiettivo molto simile. Si è arrivati a questi risultati principalmente sfruttando due sistemi rinnovabili, fotovoltaico ed eolico.

I parchi eolici, secondo Kranz, sono l’esempio perfetto del funzionamento di un sistema IoT complesso perché sono una combinazione di sensori, analisi e manutenzione predittiva, monitoraggio remoto, oltre a una miriade di turbine eoliche collegate a ciò che funziona come un singolo organismo integrato collegato alla rete elettrica. L’ internet delle Cose ci consente non solo di combinare ma di correlare una serie svariata di informazioni e di funzioni: previsioni meteo, domanda di energia elettrica prevista, prestazioni dinamiche del sistema ed eventuali guasti o malfunzionamenti delle turbine e dei componenti.

Quel che è certo è che col tempo anche l’utilizzo quotidiano di internet, d’altronde già ampiamente utilizzato per fare smart working, ma anche per giocare a giochi tipo  Casino 777 Blackjack, così come relazionarsi sui social network, darà una mano decisiva a risolvere la questione ambientale.