Una rapida guida su come riconoscere i funghi sulla pelle dei più piccoli, sulle cause che possono essere alla base del problema e sui modi di trattare l’infezione.
I microbi che generalmente sono classificati come funghi non costituiscono, nella maggior parte dei casi, un problema o un pericolo per la salute dei bambini: con alcune tipologie si convive persino senza accorgersene, senza che generino particolari disturbi. A volte, però, può accadere che il fungo persista e proliferi in modo incontrollato, diventando visibile ad occhio nudo: è così che nascono le cosiddette micosi. Sebbene siano un disturbo dermatologico che gli adulti conoscono bene, i funghi della pelle, a discapito di tante cure e attenzioni, proliferano persino sull’epidermide dei più piccoli, ed è per questo che è importante controllare i bambini periodicamente.
La micosi è una vera e propria infezione, che fortunatamente non si propaga al di sotto della pelle se non in rarissime eccezioni: restando in superficie, essa è ben visibile e facilmente identificabile, cosa che la rende anche piuttosto semplice da curare, con un po’ di pazienza e attenzione. Solitamente, con il termine micosi si fa riferimento a tre categorie diverse di infezioni, ognuna correlata a una deversa causa: gli agenti scatenanti sono infatti riconducibili a tre diverse tipologie:
- Funghi dermatofiti, ovvero agenti patogeni comunemente conosciuti con il nome di “tigne”, che si diffondono prevalentemente su testa, piedi e zona inguinale: si tratta, solitamente, dei funghi scientificamente riconosciuti con il nome di tinea unguium e tinea curis.
- Funghi che provocano candidosi: si tratta di microrganismi unicellulari chiamati comunemente “lieviti”, capaci di riprodursi molto velocemente, diffondendosi nelle zone limitrofe; spesso si collocano in aree del corpo caratterizzate da una certa umidità, ma allo stesso tempo calde e riparate: le dita dei piedi, ad esempio, ma anche le ascelle e le pieghe delle articolazioni, o le zone coperte dal pannolino.
- Funghi multicellulari, ovvero le cosiddette “muffe”.
Nella prima categoria si annovera anche la micosi del tipo pitiriasi versicolor, una malattia superficiale della pelle, di non particolare gravità, scatenata dall’infezione da parte di un fungo, il Pityrosporum orbicolare o Malassezia furfur. A causa di questo fungo – più frequente nei ragazzi che nei bambini – diverse zone del corpo come petto, spalle e schiena vengono interessate da chiazze chiare, non in rilievo bensì piatte e lisce, di forma ovale, diffuse in modo disomogeneo. Nel caso della micosi da tigna, invece, l’insorgere della patologia si manifesta con un piccolo arrossamento, che poi gradualmente si allarga, diffondendosi in forma circolare, come un cerchio. Anche le candidosi si presentano con un arrossamento della pelle, ma in questo caso le macchie tendono ad essere rossastre, spesso con bordi in rilievo e una superficie squamosa; inoltre, in questo caso, è quasi inevitabile soffrire di un certo fastidioso prurito.
Trattandosi di bambini, contrarre una di queste tipologie di micosi è molto facile: i funghi che abbiamo elencato, infatti, si trovano pressocché ovunque, specialmente sulle superfici di pavimenti e piastrelle, e in generale nei luoghi umidi e caldi come palestre, piscine, bagni, spiagge e così via. Inoltre, è assai frequente che i bambini vengano a contatto con cani, gatti o altri animali domestici, che si rivelano spesso portatori incolpevoli di tali agenti patogeni. Una delle cause principali dello sviluppo da infezione da fungo coincide con lo scambio, da parte dei bambini, di spazzole, pettini, tappetini, asciugamani e altri oggetti d’uso personale con altri coetanei, situazioni che – per quanto sconsigliabili – accadono di frequente a scuola o durante le attività sportive frequentate da bambini e ragazzi. Infine, può accadere che certe tipologie di funghi si sviluppino autonomamente in concomitanza con l’assunzione di farmaci, e in particolare di antibiotici, per via di un fisiologico calo delle difese immunitarie.
Cosa fare, dunque, nel momento in cui si abbia il sospetto che il proprio bambino abbia contratto una micosi? Come sempre, il gesto più importante e urgente è quello di contattare il proprio pediatra o medico di fiducia, il solo che possa effettuare una diagnosi accurata e prescrivere la terapia adatta alle esigenze di ciascun bambino. È importante ricordare, in ogni caso, che non è necessario allarmarsi, anche in caso di conferma da parte di uno specialista: i trattamenti contro la micosi sono solitamente sempre efficaci e poco invasivi. Tra i principali ricordiamo:
- l’uso di prodotti topici, come shampoo, detergente, creme e lozioni da applicare nella zona interessata dall’infezione fungina;
- prodotti antimicotici specifici a base di clotrimazolo, bifonazolo, miconazolo, ketoconazolo o simili;
- solo in caso di mancata recessione dopo vari giorni di trattamento, si può passare a farmaci da assumere per via orale, come antimicotici e corticosteroidi: questi sono però solitamente riservati a trattamenti più aggressivi, per bambini di età non inferiore ai sei anni.