Sono tanti i fans che accolgono all’Hammersmith Odeon di Londra il 27 luglio 1992 gli Erasure nel concerto che conclude l’ennesimo tour britannico di uno dei gruppi più importanti della fine degli anni Ottanta.
Al capolinea?
Il successo della tournée ha smentito i corvi che parlavano di loro come di un duo ormai in disarmo, senza più nulla da dire e, nei fatti, alla vigilia dello scioglimento. C’è anche chi ha scritto che la partecipazione al doppio album Red Hot & Blue del 1991, una compilation per raccogliere fondi da destinare alle cure dei malati di AIDS, fosse da considerarsi il loro canto del cigno. Il concerto all’Hammersmith Odeon assume così un significato particolare per una coppia nata dall’idea dell’instabile e perennemente insoddisfatto Vince Clarke, famoso per la sua capacità di creare e, con la stessa facilità, abbandonare a se stesse band di grande successo. Nella sua intensa carriera, infatti, dà il suo apporto fondamentale alla nascita e ai primi successi di gruppi come i Depeche Mode e gli Yazoo che lascia prima ancora di poter godere i risultati del suo lavoro. Irrequieto al limite del masochismo, nel 1983 tenta di dar vita con Eric Radcliffe a un progetto chiamato The Assembly: un album con dieci canzoni interpretate da altrettanti cantanti. L’idea, però, si scontra con gli interessi delle case discografiche e con i vincoli contrattuali degli interpreti per cui, nonostante l’ingente mole di materiale registrato, vede la luce soltanto il singolo Never never interpretato da Feargal Sharkey.
Nati da un fallimento
Dall’ennesimo fallimento nascono gli Erasure, un duo composto da lui e dal cantante Andy Bell, reperito con un’inserzione sulla rivista “Melody Maker”. L’esperimento diventa la più longeva esperienza di Clarke, forse stimolato dal clamoroso insuccesso che caratterizza il debutto discografico della coppia con il singolo Who needs love like that alla fine del 1985. Non meglio va ai due dischi successivi. Gli Erasure devono aspettare l’album Wonderland nel 1986 per trovare credito e consensi. Dopo essere stati proclamati “miglior gruppo del 1989” diminuiscono progressivamente la produzione discografica. Per questo quando iniziano il tour britannico del 1992 in pochi credono che manterranno gli impegni. Il concerto dell’Hammersmith Odeon smentisce tutti e diventa un tributo ai fans che hanno creduto in loro.