A Marina di Ravenna i volontari dell’Oipa Italia in questi giorni sono mobilitati per difendere la nascita dei piccoli di una specie in via d’estinzione: il fratino (Charadrius alexandrinus). La schiusa delle uova, protette da una piccola gabbietta metallica per rendere difficile la predazione, è imminente.
La popolazione di questo piccolo uccello limicolo è diminuita del 50% in 10 anni, diventando una delle specie maggiormente minacciate in Italia ed entrando così nella Lista rossa della fauna italiana.
Il fratino nidifica facendo un buco nella sabbia, vicino al mare, ma lontano da possibili inondazioni, tra le dune più selvagge delle spiagge, talvolta anche in quelle più affollate. I genitori fanno di tutto per difendere il nido e proteggere i piccoli appena nati dai predatori e, se qualcuno si avvicina troppo alla prole, il loro richiamo da chiaro e semplice djit diventa un acutissimo fischio di allarme.
«Nonostante la drammatica stagione, anche i gestori e gli operatori balneari stanno collaborando con i volontari affinché la legge a salvaguardia dei nidi sia rispettata», spiega il presidente dell’Oipa Italia, Massimo Comparotto. «L’area in cui il fratino ha nidificato è stata provvisoriamente recintata affinché i genitori possano alimentare indisturbati i piccoli, che a breve, saranno pronti all’involo. L’abitudine ‘nidifuga’ dei piccoli, che si allontanano dal nido poco dopo la nascita, li rende facilmente attaccabili dai predatori. Per questo sono scesi in campo i nostri volontari. La presenza di un nido di fratino è segno dello stato di buona salute di una spiaggia correttamente conservata e tutelata. Il fratino è uno dei simboli della natura che vive e si rigenera, ma che nella sua fragilità ha bisogno dell’impegno dell’uomo per conservarsi».
Insieme all’Oipa Ravenna, presidiano la spiaggia anche le associazioni Asoer, Italia Nostra Ravenna, Legambiente Ravenna, Enpa Ravenna, Wwf Ravenna, Associazione Clama, L’Arca.