Chi sono gli animali che compaiono nei nostri sogni e perché vengono a noi, proprio a noi che abbiamo trascorso gli ultimi due secoli a sterminarli regolarmente, ad un ritmo sempre più rapido, senza pietà, specie per specie, in ogni parte del mondo?- James Hillman (Animali del sogno – Raffaello Cortina Milano 1991).
Le nostre vite sono cambiate, siamo costretti a delle rinunce pesanti, a subire maggiori sofferenze e confrontarci coi nostri limiti: I bambini non capiscono, gli anziani muoiono in solitudine, rinunciando all’ultima memoria, dopo quell’ultima parola già sottratta da tempo all’attenzione dei figli, dei nipoti, della società. Il virus ci ha sorpresi immersi nella trappola dell’ipermoderno, uno schiacciamento tra la memoria del passato e progettualità futura, annegate entrambe nell’ipertrofia del presente. Adesso invece che il tempo si è stranamente dilatato, dobbiamo riflettere in solitudine su chi siamo.
Sembrano intanto molto lontani i giorni delle aggressioni agli autisti, agli insegnanti, ai medici, diventati gli eroi applauditi che navigano a vista nel marasma di una società ferita, di una sanità pubblica già disinvestita di risorse economiche, che improvvisamente è stata chiamata a tamponare e risolvere tutte le nostre tragiche, false sicurezze. Lontana anche la pura disaffezione e superficialità di giovani afferenti agli appuntamenti di gruppo apericena e movide alcoliche (molti di loro tragicamente con la sola disponibilità della pensione dei nonni).
La responsabilità si fa sentire da parte di molti, anche la solidarietà ridiventa valore. Una mutazione? Dall’incredulità alla paura, dall’empatia all’altruismo … Anche se non possiamo valutare subito quanto ed in che direzione il nemico invisibile ci abbia mutato psicologicamente, la pregressa mancanza di fiducia nelle Istituzioni ha scatenato accaparrazioni, derive illegali e qualcuno ha persino evocato untori/spie, mandati per castigare popolazioni ed economia dei paesi obiettivo. A questo proposito vorrei ricordare quanto già disse Leonardo Sciascia, nella sua prefazione ad una riedizione della Colonna infame di Manzoni, allegata all’Espresso per Bompiani, nel lontano 1985.
La sua costatazione era che, se prima la responsabilità delle grandi epidemie si riferiva alla collera divina, curata quindi con la devozione, a partire dal XVII secolo si era cominciato ad attribuirla all’opera di fantomatici untori, poi torturati per farli confessare. Infine l’attribuzione della malevola responsabilità si diresse alla “ragion di stato”, cioè proprio nel momento in cui veniva ad essere constatata, e conseguentemente indottrinata, la separazione della politica dalla morale. Così successe già per l’ultima mortale epidemia del 1918, la Spagnola; l’opinione comune fu infatti che fosse stata diffusa appositamente da parte dei governanti, essendo per loro la guerra finita troppo presto per realizzare l’eliminazione prevista dell’eccedenza di popolazione.
E mentre le nostre Istituzioni lavorano febbrilmente per decidere come affrontare efficacemente i nuovi pericoli per la nostra salute fisica, mentale ed economica, a chi e a cosa possiamo attribuire la responsabilità di questo disastro attuale? La risposta sembra essere una sola: a noi stessi.
Tra le molte ricerche scientifiche e le costatazioni, cito da questo interessante articolo. “Perché crisi climatica, consumo del suolo, inquinamento e coronavirus sono legati a doppio filo” – a firma di Mariella Bussolati 26/2/2020. https://it.businessinsider.com/perche-crisi-climatica-consumo-del-suolo-inquinamento-e-coronavirus-sono-legati-a-doppio-filo/
- “- L’uomo abita una Terra che in realtà è abitata da altri organismi. Ma è evidente che se cambiano le temperature, l’aria, la pioggia, il suolo, gli equilibri vengono alterati. Va tenuto conto che ci sono miliardi di virus in circolazione, che hanno origini diverse” – dice Giuseppe Miserotti, medico e membro di Isde (Associazione medici per l’ambiente). (…)- “Le variazioni di pioggia e umidità, il riscaldamento, cambiano le interazioni tra le diverse componenti biologiche. Una prova è proprio il coronavirus, che ha fatto un salto di specie, passando dal pipistrello a noi, come per altro hanno fatto anche altre affezioni” – spiega Miserotti. Grazie all’effetto serra i morbi posso trovare nuove ospitalità. La temperatura corporea dei pipistrelli è più alta della nostra, è di circa 40 gradi. Questo li protegge dagli effetti dei virus di cui sono portatori sani. Ma è chiaro che se il corpo umano a causa del calore ambientale diventa un luogo interessante, gli effetti sono diversi. Un clima più tiepido e inverni più corti sicuramente avvantaggiano per esempio le zanzare e i topi, che possono rimanere più a lungo attivi, possono viaggiare più lontano e raggiungere nuovi posti dove le difese non sono ancora state sviluppate. Gli animali sono un problema, una riserva naturale di germi di vario genere. Il 75 per cento dei malanni che sono emersi nelle ultime decadi erano zoonosi, ovvero trasmesse da animali agli uomini. Il cambiamento climatico e l’urbanizzazione infatti, modificano gli ambienti e impongono traslochi. E anche gli animali si avvicinano di più alle aree urbane, aumentando il rischio di contatto. (…) I cambiamenti climatici determinano, proprio come una reazione a catena, una serie di effetti collaterali sui fattori biologici: la migrazione di animali, l’adattamento a climi differenti, il successivo adattamento dei patogeni e, di conseguenza, la loro maggiore diffusione territoriale. L’Oms ritiene che una delle più grandi conseguenze del cambiamento climatico sarà proprio l’alterazione dei processi di trasmissione di malattie infettive. (…) La distruzione della biodiversità è stata per esempio un grave errore, perché era il miglior sistema di controllo reciproco tra le diverse dimensioni biologiche.(…) “Nel nostro genoma ci sono tracce di antiche convivenze. Ma alla rapidità dei cambiamenti attuali, che noi stessi abbiamo provocato, non siamo preparati”, conclude Miserotti.
Come emerge dall’articolo citato, il 75% dei malanni emersi nelle ultime decadi sono stati zoonosi e questi hanno avuto una diffusione mediale con titoli evocativi sugli animali “responsabili” che la nostra psiche ha vissuto con timore, come la riedizione di divinità zoomorfe punitive. Non dimenticando che tali immagini rievocano anche memorabili miti greci che hanno alimentato l’arte europea per secoli, ricordando che sono sempre quegli animali con i quali abbiamo avuto ed abbiamo rapporti ambigui e superficiali, pur tentando di ottenere da loro affettività gratuite e riparazioni ai nostri sensi di colpa.
Noi non li abbiamo rispettati, ma sempre più li abbiamo solamente antropomorfizzati per designarli partner ideali dell’Antropocene, attori di film, fumetti ed immagini pubblicitarie, animali che con loro tenere immagini addolciscono i messaggini sul web, colorano i nostri cuscini insieme ai poster di cieli stellati e prati fioriti, appesi in camere dove non arriva neanche la luce del sole … Abbiamo invece manipolato, torturato, segregato e mangiato gli animali veri, senza nemmeno preoccuparci se ciò comportava, non dico una sofferenza a loro, ma un pesante squilibrio ambientale e per la nostra salute. Memorabile l’encefalopatia spongiforme bovina detta anche “mucca pazza” o BSE.
Rimandiamo ad una riflessione sul celebre freudiano Totem e tabù, l’animale sacro, il progenitore e lo spirito protettore del clan, ma anche agli animali infetti, untori senza colpa delle recenti pandemie, dai quali adesso prendiamo mentalmente ed inutilmente distanza: la scimmia, la mucca, il maiale, la gallina, il pipistrello … all’interno di questa assurda guerra alla Natura che ci trova ancora una volta protagonisti.
Quindi in prima persona e con un piccolo gruppo di volenterosi, stiamo preparando una call for artists disposti partecipare con opere su queste tematiche, finalizzata ad una grande mostra digitale, assolutamente gratuita. Il progetto ancora da perfezionare nei dettagli e con vari partner chiamati a raccolta, tra i quali lo Storico dell’arte Giorgio Di Genova che ha già aderito, sarà pubblicato su questo giornale in tempi brevi.
Intanto, per citare i classici, lo stesso Freud nello scritto Il poeta e la fantasia; J. Lacan quando tratta dell’arte come “organizzatrice del vuoto” oppure D. W. Winnicott sulla creatività come esplorazione di uno “spazio transizionale” – hanno individuato negli artisti la capacità di navigare nelle acque profonde dell’inconscio per poi riemergere con un messaggio originale che conserva la dimensione dello spazio e del movimento, storicizzato nel tempo della società a cui si riferisce, ma anche, sorprendentemente, che anticipa eventi epocali ed anche concetti innovativi della dimensione scientifica. Non solo denuncia quindi, ma proposta e proponimento per una vera mutazione, verso una vera emancipazione della mentalità umana più idonea alla sopravvivenza del nostro Pianeta.
Non dimentichiamo che con la Natura bisogna sempre venire a patti, come ci ricorda il monito di Bacone, essendo inevitabilmente la matrice di ogni forma culturale nonché del vero piacere fisico, dell’equilibrio mentale e fonte di ispirazione di arte e religione, ricordando che la parola cultura deriva dal latino colere, “coltivare”, poi esteso a quei comportamenti che imponevano una “cura verso gli dei”, da cui il termine “culto”.
Ricordiamo anche che il tempo avvenire si presenta sempre più stretto, soprattutto se continuiamo a distruggere l’ambiente in cui viviamo ed a farci condizionare dal vecchio paradigma che ci ossessiona, senza crearne uno nuovo, con un chiaro riferimento all’etica ed alla responsabilità individuale. Essa sola infatti crea la società democratica, poiché siamo in tale società solo in virtù del nostro essere morali e disposti a prendercene l’onere e la responsabilità, con cura e leggerezza, poiché l’atto morale è l’antitesi del potere e della sua logica violenta. E’ questa debolezza, questa arrendevolezza a permetterci di creare lo spazio simbolico dove hanno origine i linguaggi e le loro trasformazioni nel tempo, ad opera soprattutto degli artisti e dei poeti.
Nel testo le immagini di alcuni artisti che si sono già cimentati su queste tematiche –
Valter Sambucini – www.valtersambucini.it
Placido Scandurra – http://www.placidoscandurra.it/
Giampaolo Di Cocco – http://www.abacospace.com/artists/giampaolodicocco.php- https://it.wikipedia.org/wiki/Giampaolo_di_Cocco