Home C'era una volta Muore assiderato Bon Scott, il cantante degli AC/DC

Muore assiderato Bon Scott, il cantante degli AC/DC

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Il 20 febbraio 1980 muore Bon Scott, il cantante degli AC/DC in circostanze che hanno dell’incredibile.

Un sonno profondo

Tutto ha inizio il giorno prima quando, insieme al suo amico musicista Alistair Kennear Bon Scott se ne va al Music Machine di Camden Town per passare alcune ore ascoltando musica. Il programma del locale prevede l’esibizione dei Protex e dei Tendies. Bon Scott accompagna l’ascolto con grandi libagioni. Verso sera, quando è ora di tornare a casa, è ubriaco fradicio. Alistair Kennear lo aiuta a salire sulla sua automobile e si avvia verso casa. Arrivato a destinazione cerca inutilmente di svegliare l’amico. Bon Scott è immerso in un conno profondo e reagisce a grugniti e Kennear decide allora di lasciarlo dormire nell’auto.

L’ultima corsa

Alla mattina Alistair Kennear scende, va alla sua auto, chiama e scuote il dormiglione, ma Scott non risponde e non dà alcun segno di vita. Il musicista capisce che c’è qualcosa che non va. Si mette alla guida e corre verso il King’s College Hospital. Qui, purtroppo, i medici non possono far altro che constatare la morte del trentaquattrenne cantante degli AC/DC. L’inchiesta condotta dalla polizia appurerà poi che la causa della morte è da ricercare nella combinazione tra il freddo della notte e i postumi della sbronza presa al Music Machine.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".