Home Salute e Benessere Il lino, coltivato da oltre 7000 anni in tutto il mondo

Il lino, coltivato da oltre 7000 anni in tutto il mondo

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Il lino

Il lino è coltivato da 7000 anni in tutte le parti del mondo. Seconda una leggenda greca la scoperta del lino va attribuita alla giovane Aracne, che acquistò popolarità per le sue innate abilità nel ricamare e tessere. Questa sua dote si vociferava derivasse da Pallade  e una volta giunta voce ad Aracne  la dolce fanciulla in collera decise di sfidare Pallade. In cambio, se avesse perso, Pallade poteva farne di lei qualsiasi cosa. La dea accettò la sfida e decise di presentare la sua creazione su tela dei dodici re dell’olimpo.

La giovane scopritrice del lino la sfidò rappresentando un episodio degli dei per deriderli.
Da qui nacque una furibonda lite con Pallade. Pallade incollerita fece a brandelli la tela di Aracne e la colpì; ella cercò di uccidersi per il dispiacere ma la Dea la condannò a tessere magnifici arazzi proprio con il lino, trasformandola in un ragno.
Un altra piccola leggenda racconta del lino come simbolo di fertilità e del sole.

In India la leggenda narra che l’ Aurora tesseva l’abito nuziale del suo sposo Sole con i fili derivanti dalla pianta del lino. Il lino è originario del Caucaso, è spontaneo ed era coltivato anche in epoca preistorica, sia per la fibra che per i semi commestibili; veniva filato, tessuto e tinto. Questa preziosa pianta è coltivata da 7000 anni in tutte le parti del mondo. Nel V secolo a.C. la sua coltivazione era molto diffusa in Egitto; la farina di lino era usata infatti come eccipiente per pillole e le bende di lino servivano per avvolgere le mummie.Se ne parla anche nella Bibbia. I discepoli di Ippocrate ne usavano i semi contro i dolori addominali e la diarrea ed anche come emolliente in cataplasmi. Teofrasto raccomandava la sua mucillagine contro la tosse. Varrone   include il Linum nel suo “De re rustica”. Erano inclusi nella lista delle piante medicinali che dovevano essere conservati per regolamento nei monasteri bizantini. Nel Medio Evo era conosciuto come lassativo. Botticelli nel quadro “la Primavera” ornò la testa di Flora con fiori di lino , i Greci invece impiegarono questa stoffa per realizzare le vele per le proprie imbarcazioni. Da sempre simboleggia la luce; i fili del lino sono considerati simbolicamente dei raggi di sole proprio per questo fatto si lega alla leggenda indiana dell’Aurora che ne prepara un vestito al Sole. Considerato da sempre simbolo solare, il lino è adottato dai sacerdoti in India, in Egitto, in Asia Minore ma anche nella religiosità cristianità.

Il lino (linum usitatissimum) appartiene alla famiglia delle Linaceae; viene chiamato in vari modi a seconda delle regioni in cui si trova:  in Liguria linosa, linetto in Lombardia, dino in Basilicata, linu virniticu in Sicilia.
È una pianta erbacea, è totalmente glabra e normalmente annuale. Ma alcune varietà possono essere biennali o perenni. Nel tipo annuale si produce un solo fusto alto fino a 1 m con una piccola radice fusiforme. Le piante perenni hanno la radice lignificata e numerosi fusti più bassi del precedente. I fusti sono semplici in basso e si ramificano nella parte superiore. Le foglie sono alterne lungo il fusto, quelle inferiori sono lanceolate con l’apice ottuso, quelle superiori sono sempre più strette fino a diventare lineari con l’apice acuminato il margine è intero e liscio, nella superficie inferiore invece sono visibili tre nervature longitudinali.

L’infiorescenza è formata da pochi fiori portati da un lungo peduncolo, il calice è composto da 5 sepali ovali con l’apice acuminato. I cinque Petali sono di colore azzurro hanno forma obovata e si restringono a cuneo verso la base.

Il frutto è una capsula più o meno tondeggiante inserita tra i sepali persistenti ed è più lunga di essi, contiene circa 10 semi ovali e di colore rossastro che al contatto con l’acqua si gonfiano per la presenza di uno strato di mucillagine. Si trova spontaneamente in tutta Italia dal mare alla regione submontana nei luoghi aperti e soleggiati e specialmente nei luoghi  ariosi. E’ anche coltivato per la produzione dei semi e della fibra.

Le piante si recidono in agosto-settembre quando le capsule stanno per aprirsi si legano in mazzi e si fanno seccare all’aria quando sono ben secche si battono per separare i semi.
I semi si lasciano asciugare bene all’aria e si conservano in recipienti di vetro o di porcellana.

Il lino ha proprietà
Emollienti
Antinfiammatorie
Risolventi

Anche molti principi attivi quali:
Mucillagini
Grassi
Proteine
Enzimi
Tracce di derivati dell’acido cianidrico

La pianta del Lino è utile, tramite i suoi semi, nel trattamento domestico di molte affezioni. Ricchi di mucillagini i decotti sono utili come emollienti e antinfiammatori in tutti i disturbi dell’apparato digerente, respiratorio e urinario. Le stesse mucillagine dei semi interi, rigonfiando nell’intestino ne stimolano il funzionamento regolandolo in maniera sicura ed efficace. Per uso esterno i decotti di semi di lino sono utili per le dermatosi, i pruriti della pelle, le scottature comprese quelle solari, gli arrossamenti della gola. L’impiego più diffuso di semi di lino è tuttavia quello per cataplasmi risolventi ed emollienti nelle tosse catarrali che danno sollievo e facilitano l’espettorazione.

I CONSIGLI DEL FARMACISTA

Usare i semi per uso interno come regolatore intestinale. Prendere semi e frantumarli leggermente, assumere un cucchiaino in un bicchiere di acqua e bere il tutto.
I semi per uso esterno per curare le infiammazioni della pelle e delle mucose scottature e pruriti fare un decotto di 2 grammi in 100 ml di acqua fare gargarismi,sciacqui, lavaggi e applicare in batuffoli di ovatta. Per le bronchiti e i dolori del petto. Preparare un cataplasma far cuocere per qualche minuto 60 g di farina fresca in un quarto di litro di acqua fino ad ottenere una polentina densa. Applicare sul petto a più riprese il più caldo possibile, mettendo un telo e coprendo con un panno per conservare il calore.
Per uso cosmetico si consiglia di fare un bagno emolliente rinfrescante aggiungendo all’acqua 1-2 litri di decotto; usare i seni sempre molto freschi

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

La specie è soggetta a restrizioni legali in alcuni Paesi. In molte regioni italiane è specie protetta ed è quindi vietata la raccolta.