L’8 novembre 1949, nasce a Burbank in California Bonnie Raitt. Sua madre è la pianista Marjorie Haydock mentre il padre è il famoso cantante e attore John Raitt, una delle stelle dei musical di Broadway.
I primi dischi
Fin da piccola impara a suonare la chitarra e dopo un lungo tirocinio con vari gruppi e artisti, diventa una delle protagoniste femminili della scena rock blues degli anni Settanta. Il suo debutto discografico risale al 1971 con l’album Bonnie Raitt. La sua è una carriera avara, soprattutto all’inizio, di successi discografici tuttavia sa farsi apprezzare soprattutto dal vivo suonando con quasi tutti i migliori musicisti della West Coast. Tra i suoi maggiori successi commerciali degli anni Settanta ci sono gli album Sweet forgiveness del 1977, The glows del 1979 e il singolo Runaway una versione ricca di grinta del successo di Del Shannon pubblicata nel 1977. Nel settembre del 1979 partecipa al festival “No nukes” cui seguono ben tre anni di silenzio discografico. Quando torna in sala di registrazione realizza Green light l’album pubblicato nel 1982 che segna un cambiamento nel suo stile divenuto più duro e aggressivo. In quel periodo il gruppo che l’accompagna è la Bum Band, un ensemble straordinario formato dall’ex Faces Ian McLagan, l’ex Beach Boys Ricky Fataar, Ray O’Hara e Johnny Lee Sheel.
Il successo a quarant’anni
Per vedere la pubblicazione di Nine lives il suo nuovo album come solista occorre attendere fino al 1986. Nel 1988 arriva anche per lei il momento del grande successo con Nick of times, un album prodotto da Don Was e realizzato con la partecipazione di Graham Nash, David Crosby, Herbie Hancock e i Fabulous Thunderbirds. Il disco vende ben tre milioni di copie soltanto negli Stati Uniti, e vince tre Grammy: per il miglior album, la miglior voce solista femminile di rock e la miglior voce solista femminile di pop. Nello stesso anno Bonnie vince anche un quarto Grammy per il miglior disco di blues tradizionale con I’m the mood, cantato in coppia con John Lee Hooker. Pur essendo arrivata al grande siuccesso commerciale soltanto a quarant’anni è universamente considerata un personaggio fondamentale nella storia del rock internazionale. Per questa ragione il 3 marzo del 2000 viene inserita nella Rock and Roll Hall of Fame