Home C'era una volta Basta con lo sconcio dei concerti rock

Basta con lo sconcio dei concerti rock

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Corpi nudi che si abbracciano nel fango, droga a fiumi, bestemmie, oscenità varie e promiscuità. Questo è lo spettacolo che danno quei raduni chiamati, con termine improprio, ‘concerti rock’. Sono orge sfrenate accompagnate da dosi massicce di rumori assordanti e ululati belluini. Nessuna persona di buon senso può accettare l’idea di averne uno vicino alla sua casa. Chiunque sia timorato di Dio non può che avere un moto di raccapriccio all’idea che il proprio figlio, o, peggio, la propria figlia, entrino in contatto con una di queste manifestazioni...”.

Il rock corruttore della gioventù

Dichiarazioni come quella citata condiscono, nel luglio 1970 una straordinaria campagna di mobilitazione contro il rock “corruttore della gioventù” attuata nello Stato del Connecticut da un insieme improvvisato di benpensanti, conservatori, fondamentalisti religiosi e associazioni della destra culturale. L’obiettivo dichiarato è quello di impedire lo svolgimento dal 30 luglio al 1° agosto di un Festival Rock nei pressi della cittadina di Powder Ridge. La mobilitazione vede in prima fila, accanto a semplici cittadini, numerosi amministratori locali desiderosi di mettersi in evidenza.

I giovani sottovalutano l’azione

I giovani organizzatori del Festival Rock, decisi a non accettare le provocazioni, tendono a sottovalutare la portata di queste iniziative demolitorie, evitando perfino di rispondere alle centinaia di lettere di protesta che invadono le redazioni dei giornali locali. Nelle prime settimane di luglio, in una conferenza stampa, sostengono che i benefici economici per la zona sono notevolmente superiori ai possibili disagi. Annunciano poi di aver già venduto più di diciottomila biglietti. Infine si dicono certi dell’assoluta infondatezza dell’azione legale che chiede la sospensione del Festival. L’illusione finisce il 23 luglio 1970 quando, mentre a Powder Ridge stanno già arrivando molti gruppi di ragazzi, il caso viene discusso di fronte alla Corte Distrettuale di New Haven. La sentenza è sorprendente. Accettando le ragioni dei ricorrenti, si proibisce “per ragioni d’ordine pubblico” lo svolgimento della manifestazione. Le autorità locali sono incaricate di predisporre lo sgombero immediato dell’area che avrebbe dovuto ospitare il concerto. Gli artisti vengono tutti bloccati tranne Melissa che solidarizzando con gli organizzatori accetta di esibirsi su un furgone.

 

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".