Home C'era una volta Antonella, alias Galvanica, alias Belen Thomas, alias Otero

Antonella, alias Galvanica, alias Belen Thomas, alias Otero

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Il 27 settembre 1959 nasce a Roma Antonella Bianchi destinata a diventare, con il nome d’arte di Belen Thomas, una delle regine della dance europea.

Da Galvanica e Belen Thomas

Il suo debutto discografico avviene nel 1986 quando, con il nome di Galvanica, pubblica nel 1986 il singolo Night lights in Japan un brano “etno-dance” di Massimiliano Orfei, arrangiato da Giorgio Costantini che ottiene un discreto riscontro. Il primo grande successo commerciale arriva due anni dopo quando, già sotto le spoglie di Belen Thomas arriva al vertice delle classifiche di mezza Europa nel 1988 con Y mi banda toca el roch, versione proposta con arrangiamenti dance-latini de La mia banda suona il rock di Ivano Fossati. L’anno dopo si ripete con Aire, presentato al Sanremo Rock, e Survivor un brano cantato in coppia con il suo autore Mike Francis, che si piazza al terzo posto del Festivalbar.

Tempi di danza, tempi d’Otero

Nel 1990 pubblica Iberica, un album da cui viene estratto il singolo Panama. Nello stesso anno Udo Jurgens la vuole con lui per interpretare l’inno ufficiale della nazionale tedesca di calcio impegnata nei campionati mondiali di calcio che si svolgono in Italia. Dopo il buon successo di Don Diego de noche, nel 1992 realizza con Patrick Hernandez una versione in duetto di Born to be alive con la quale partecipa al Festivalbar. L’anno dopo pubblica A, la sua prima registrazione in lingua italiana della sua carriera. Nel 1998 con lo pseudonimo di Otero pubblica il singolo Le bianche spose prodotto dal Consorzio Suonatori Indipendenti. Nel 2008 recuperato il nome di Belen Thomas pubblica l’album Nemmeno dopo il buio con sette canzoni da lei composte che spaziano dal pop elettronico a una versione pop del requiem in latino.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".